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'Med Dialogues 2016', Roma torna capitale Mediterraneo

Politica
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Gentiloni presenta conferenza, agenda fitta per confronto leader

'Med Dialogues 2016', Roma torna capitale Mediterraneo
'Med Dialogues 2016', Roma torna capitale Mediterraneo

 

ROMA - Roma torna ad essere, per il secondo anno consecutivo, la "capitale del Mediterraneo": dall'1 al 3 dicembre si svolge la seconda edizione di 'Med Dialogues - Beyond Turmoil, a Positive Agenda' (Oltre la confusione, un'agenda positiva) che, come al suo debutto nel 2015, vedrà presenti nella capitale decine tra capi di Stato, ministri, leader dell'economia, delle organizzazioni internazionali e della società civile. Per quella che il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, presentando oggi la conferenza, ha definito "la principale occasione di confronto, dialogo e approfondimento sul Mediterraneo a livello globale".

I paesi rappresentati saranno 55, tra quelli che si affacciano sul Mediterraneo e quelli che in questa area strategica del mondo si confrontano o sono attivi.

Organizzata da Farnesina e dall'Ispi - ANSAmed sarà media partner dell'evento assieme alla Rai e a La Stampa - Med Dialogues ha già avuto un grande successo al suo debutto lo scorso anno, e quest'anno si presenta con un'agenda ancor più ricca che ruota attorno a quattro pilastri: prosperità condivisa; sicurezza; immigrazione; media, cultura e società civile, come ha ricordato il direttore dell'Ispi Paolo Magri. Dal segretario di Stato Usa uscente John Kerry al ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, dal ministro degli Esteri iracheno Ibrahim al-Jafaari a quello del Qatar Mohammed Al-Thani, dal capo del Foreign Office Boris Johnson al responsabile della diplomazia iraniana Mohammed Javad Zarif, la lista delle personalità di Med 2016 è di primissimo piano, e prevede la partecipazione, tra gli altri, oltre che del titolare della Farnesina, del ministro della Difesa Roberta Pinotti, dell'Alto rappresentante per la politica estera Ue Federica Mogherini e del premier Matteo Renzi, che sabato 3 dicembre chiuderà i lavori.

Per Gentiloni, nel Mediterraneo "ci sono difficoltà, ma anche un'agenda positiva", e la possibilità di toccare tutti i maggiori temi dell'attualità internazionale, "dalle prospettive mondiali dopo le elezioni Usa alla sconfitta di Daesh (Isis) sul terreno il prossimo anno, ai grandi temi dell'immigrazione, all'emergenza in Siria. Con un duplice obiettivo politico: affrontare le emergenze con le potenzialità diplomatiche e le potenzialità economiche". E riferendosi proprio alla vittoria di Donald Trump alle elezioni americane, il ministro ha spiegato che anche dalla nuova amministrazione "ci aspettiamo un grandissimo impegno degli Usa nella regione del Mediterraneo, come italiani e come europei", mentre "l'Italia sarebbe certamente soddisfatta di un clima di maggiore distensione tra gli Usa e la Russia" dopo la vittoria di Trump. Gentiloni ha detto di aspettarsi, come avviene sempre in queste occasioni, incontri a margine tra i leader presenti sui "temi caldi" dello scacchiere globale, ovvero quel dialogo aperto che l'Italia, organizzando questa conferenza, mira ad incentivare ed approfondire.

Italia che, subito dopo Med Dialogues, nel 2017 sarà protagonista della scena diplomatica internazionale con la presidenza del G7, l'anniversario dei Trattati di Roma, la partecipazione al Consiglio di sicurezza dell'Onu e (nel 2018, ma la sua attività inizierà dal 2017) con la presidenza

diritto d'autore fonte: Ansa - autore: Patrizio Nissirio
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