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Gli infiniti mondi e il viaggio astrale

Amore e Psiche
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Può destare sgomento la poliedrica e infinita composizione dell'Universo

Ancor più sconcertante è lo smembramento dello Stesso in infiniti Multiversi. In questi saremmo immersi all'oscuro della logica con la quale operiamo e alla quale obbediamo, muovendoci tra gli insormontabili condizionamenti che ci obbligano a rimanere ingabbiati in quella che riconosciamo come la nostra unica realtà.

 

Jean Delville (Belgian, 1867-1953). Angel of Splendour, 1894
Jean Delville (Belgian, 1867-1953). Angel of Splendour, 1894

 

Ma se ci osservassimo meglio, individueremmo altri comportamenti che trasgrediscono la logica alla quale siamo soliti rapportarci e con la quale costantemente ci confrontiamo. Tali comportamenti non sono che esternazioni di altre categorie di mondi che sbeffeggiano la percezione della nostra collocazione soggetta ai paradigmi spaziotemporali. Se il mondo empirico esiste e dipende da questi, l'anima ne è svincolata a tal punto da proseguire un percorso opposto a quello da noi conosciuto, perché sperimentato.

Le categorie cartesiane del Pensiero per essa non vigono. La conoscenza analogica si muove in tali ambiti e ha come suo corrispettivo il regno del tangibile e quindi fenomenico. Volendo citare un esempio semplice, associamo colui che è giovane a un percorso limitato. Il tempo consuma e invecchia ciò che è materico. Se invece osserviamo l'anima, vediamo che essa nel tempo compie un cammino a ritroso, ossia ringiovanisce, beffandosi dell’avvizzimento del corpo che la contiene.

Ciò fino al limite estremo che coincide con un nuovo punto di partenza, ossia fino a quando l'anziano, prosciugatasi ormai la sua memoria empirica e terminato il suo soggiorno in un vuoto esistenziale, non viene sbilanciato in un altro girone di esistenza, grazie alla morte. Il percorso è infinito per l'anima come per il corpo. Ma se l'anima obbedisce a una logica sovrasensibile, il corpo è schiavo delle leggi fisiche, oggetto della scienza accademica. Se il corpo invecchia, è perché è fermo al “qui”.

L'anima invece è in perenne spostamento e continua a viaggiare, nonostante la mente cerchi di imprimere e costruire immagini di questo viaggio, cartoline che divaricheranno ulteriormente i piani delle collocazioni di mente e anima. Se il viaggio da un lato consuma, dall'altro mantiene giovani. Il viaggio per antonomasia è quello astrale in cui il corpo si svuota per riempirsi di luce. La luce è energia pura che assorbe e assolve dalle tenebre. La luce è di per sé completa e perfetta, e quanto più è forte, tanto più avvolge e abbraccia ciò che le sta intorno. È immobile e il suo è un viaggio riflettente. Illumina ciò che si muove, fino a renderlo parte di sé.

In ciò riecheggia il pensiero aristotelico del Dio motore immobile con in più quel carattere di vitalità che sfugge alla conoscenza filosofica e che ritroviamo invece nelle teorie mandaliche alla base del Druidismo e delle religioni orientali.

Ippolita Sicoli

Dott.ssa Ippolita Sicoli

(Specializzata in Antropologia, Eziologia, Mitologia e Discipline Esoteriche)

LA FINESTRA SULLO SPIRITO

https://www.facebook.com/ippolita.sicoli

 

Libri scritti da Ippolita Sicoli:
Il canto di Yvion Storie di pecore e maghi Nel ventre della luce Il solco nella pietra

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