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ECONOMIA, pensioni, sussidio APE Agevolato / APE Sociale cosa e'

Italia
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L'Ape sociale è un sussidio di accompagnamento alla pensione introdotto a partire dal 1° maggio 2017 in favore dei soggetti in condizione di difficoltà a partire dai 63 anni.

ECONOMIA, pensioni, sussidio APE Agevolato / APE Sociale cosa e'
ECONOMIA, pensioni, sussidio APE Agevolato / APE Sociale cosa e'

L'APe agevolato è un sussidio assistenziale contenuto nell'articolo 1, co. 179 della legge 232/2016 (legge di bilancio 2017) che accompagna al raggiungimento della pensione nel regime pubblico obbligatorio, a partire dal 1° maggio 2017, alcune categorie di lavoratori meritevoli di una particolare tutela da parte del legislatore a condizione di avere raggiunto il 63° anno di età.

L'intervento si rivolge agli iscritti presso l'assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, ai fondi ad essa esclusivi o sostitutivi, le gestioni speciali dei lavoratori autonomi e la gestione separata dell'Inps. Dunque riguarda tanto i lavoratori dipendenti del settore privato sia gli autonomi che i parasubordinati nonchè i lavoratori del pubblico impiego con esclusione però dei liberi professionisti iscritti presso le casse professionali. L'agevolazione sarà tuttavia a disposizione dei lavoratori che versano in condizione di difficoltà individuata in base a quattro specifici profili di tutela.

Disoccupati

Per quanto riguarda i disoccupati la misura riguarda i soggetti che si trovano in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro (dipendente) per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell'ambito della procedura di conciliazione obbligatoria (quella cioè che si attiva per le imprese che impiegano più di 15 dipendenti, ex art. 7 della legge 604/1966 a seguito ad un licenziamento per giustificato motivo oggettivo), e che abbiano concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione loro spettante (si pensi alla Naspi, l'Aspi o all'indennità di mobilità) da almeno tre mesi.

Invalidi e Caregivers

Per i caregivers e gli invalidi la norma include coloro che assistono, al momento della richiesta della prestazione, da almeno sei mesi il coniuge (anche nel caso di unione civile) o un parente di primo grado (esempio il figlio o il genitore) convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 104/1992, oppure coloro che hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74 per cento. Lavori cd. Gravosi Infine sono inclusi i lavoratori dipendenti che svolgono una delle 11 professioni elencate nell'allegato alla legge di bilancio (si veda qui per un riepilogo puntuale) da almeno 6 anni in via continuativa negli ultimi sette anni al momento della decorrenza dell'indennità (a seguito del correttivo introdotto dall'articolo 53 del Decreto legge 50/2017, qui ulteriori informazioni).

Il requisito contributivo

Si tratta in definitiva di un intervento di natura selettiva, in quanto rivolto solo ad alcune platee di lavoratori che rispettino particolari caratteristiche. Per accedere all'Ape sociale bisognerà, inoltre, soddisfare un minimo di 30 anni di contributi che diventano 36 anni per i lavoratori impiegati nelle attività gravose appena citate (sulla composizione del maturato contributivo si veda qui). La misura sarà sperimentale: durerà sino al 31 dicembre 2018 e poi potrà essere prorogata sulla base dei risultati della sperimentazione. Naturalmente resta fermo che chi avrà accesso al sussidio continuerà a percepirlo sino alla prima data di pensionamento che potrà avvenire anche successivamente al 31 dicembre 2018.

L'entità del sussidio

I soggetti sopra individuati possono ottenere dal 1° maggio 2017, al compimento del 63° anno di età un assegno di accompagnamento sino alla pensione di vecchiaia (cioè sino al raggiungimento, di regola, dei 66 anni e 7 mesi o del maggior valore determinato in funzione dei futuri adeguamenti alla speranza di vita) erogato direttamente dall'Inps per 12 mesi all'anno il cui valore sarà pari all’importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell’accesso all'indennità stessa. Il sussidio non potrà in ogni caso superare l’importo massimo mensile di 1.500 euro lordi non rivalutabili annualmente (qui ulteriori dettagli). E non avrà alcun riflesso sull'importo pensionistico futuro in quanto l'operazione è a totale carico dello stato (e non del lavoratore come prevede l'APE volontario). Il sussidio erogato sarà trattato fiscalmente come reddito da lavoro dipendente con riconoscimento del bonus di 80 euro previsto dal Governo Renzi.

Vicende dell'APE Agevolato

L’indennità non sarà compatibile con i trattamenti di sostegno al reddito connessi allo stato di disoccupazione involontaria (si pensi, in particolare alla Naspi), nè con l'Asdi, nonchè dell'indennizzo per la cessazione dell'attività commerciale. Nè potrà essere concessa a coloro che sono già titolari di una pensione diretta (mentre sarà cumulabile con eventuali trattamenti ai superstiti concessi al beneficiario). Per accedere al sussidio il lavoratore dovrà inoltre cessare qualsiasi attività lavorativa sia dipendente che autonoma fermo restando la possibilità di cumulare l'indennità con piccoli redditi da lavoro dipendente o parasubordinato nei limiti di 8.000 euro annui (4.800 euro nel caso di lavoro autonomo). Qui ulteriori informazioni.

Da notare che il beneficiario del sussidio decadrà dal diritto all’indennità nel caso di raggiungimento dei requisiti per il pensionamento anticipato prima della naturale pensione di vecchiaia e che, per i dipendenti pubblici, i termini di pagamento delle indennità di fine servizio inizieranno a decorrere dal raggiungimento della pensione di vecchiaia e non da quella dell'accesso all'Ape agevolata. Dunque con uno slittamento di alcuni anni.