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Maro': Latorre, essere in Italia non esime da sofferenze

Italia
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"Questo è il quarto Natale che si trascorre in queste condizioni. E il fatto di essere in Italia non esime da privazioni e sofferenze. Non è facile, anche se si è qui". Lo dice all'ANSA il fuciliere di Marina, Massimiliano Latorre accusato, con il marò Salvatore Girone, di aver ucciso nel 2012 due pescatori indiani scambiandoli per pirati.

 

Al momento Latorre è in Italia con un permesso speciale concessogli dalla Corte Suprema indiana per curarsi dai postumi di un ictus sofferto nell'ambasciata italiana a Nuova Dehli, dove ora si trova solo Salvatore Girone. Il permesso di Latorre scadrà il prossimo 16 gennaio.

 

Il "regalo" o comunque "il risvolto più bello" sarebbe "quello che, dopo tanti anni, dopo aver subito tanto, possa essere riconosciuta l'innocenza" dei due marò pugliesi. Lo dice all'ANSA Paola Moschetti, compagna del fuciliere di Marina, Massimiliano Latorre, che insieme con il commilitone Salvatore Girone, è accusato di aver ucciso due pescatori indiani. Per Moschetti, il riconoscimento della loro innocenza "sarebbe un sollievo e ci ripagherebbe di tante sofferenze". "Massimiliano - spiega la compagna - non sta per niente bene: dal punto di vista fisico continua ad avere problemi che gli ha causato l'ictus, problemi di memoria, di vista. Dal punto di vista morale non sta per niente bene". (Ansa)

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