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ANCONA, morto il bambino malato di otite, genitori donano gli organi

Italia
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Era stato curato con l'omeopatia. Ipotesi reato è omicidio colposo

ANCONA, morto il bambino malato di otite, genitori donano gli organi
ANCONA, morto il bambino malato di otite, genitori donano gli organi

I genitori del bambino di 7 anni deceduto ad Ancona per le gravi complicazioni seguite ad una otite curata con l'omeopatia, ''hanno congiuntamente dato il consenso al prelievo degli organi''. Lo annuncia la coordinatrice regionale ai trapianti, la dott. Francesca De Pace. "La scelta di donare gli organi e di darne comunicazione - aggiunge - riflette la volontà maturata dai genitori, nel momento più brutto della loro vita, di dare speranza ad altri piccoli pazienti. Il loro gesto generoso salverà altre vite". "Ringraziamo moltissimo questi genitori per la scelta della donazione - afferma il direttore del Centro Nazionale Trapianti, dr. Alessandro Nanni Costa - che testimonia, oltre alla loro generosità e all'attenzione verso i piccoli pazienti in attesa di organi, anche la fiducia nel sistema sanitario e nei medici che hanno preso in carico il loro figlio''. Il bambino è morto oggi nell'Ospedale 'Salesi' di Ancona, dove era stato trasportato in condizioni disperate il 24 maggio scorso.

Ipotesi reato è omicidio colposo - Omicidio colposo. Questa l'ipotesi di reato che si profila nell'inchiesta sulla morte di Francesco, il bambino di 7 anni morto oggi nell'Ospedale 'Salesi' di Ancona per le complicanze di un'otite bilaterale curata con l'omeopatia. Gli atti di indagine, che al momento sono ancora carico di ignoti, sono stati trasmessi per competenza dalla procura di Ancona alla procura della Repubblica di Urbino. Due giorni prima di essere trasferito ad Ancona infatti, il bimbo, che viveva con la famiglia a Cagli (Pesaro Urbino) era stato visitato a domicilio dal medico omeopata che lo aveva in cura: il reato quindi si sarebbe consumato nel Montefeltro. Non ancora disposta l'autopsia, che aiuterà a far maggiore chiarezza su tempi e modalità del decadimento clinico del bambino. Gli eventuali indagati (oltre alla posizione dell'omeopata c'è da valutare anche quella dei genitori) avranno la possibilità di nominare periti di parte per partecipare all'esame.

'Decesso per morte cerebrale''. Se ne è andato così il piccolo Francesco, 7 anni, curato per 15 giorni con l'omeopatia per un'otite bilaterale che avrebbe richiesto una terapia antibiotica tempestiva. E' quanto annuncia il bollettino medico di ''decesso'' redatto dal dott. Fabio Santelli, direttore della Sod di Anestesia e Rianimazione Pediatrica del Presidio di Alta Specializzazione 'G. Salesi' di Ancona, e diffuso alle 12:50. ''Nella prima mattinata - ha spiegato Santelli - il quadro clinico del paziente F. si presentava con una stabilità cardio-circolatoria, parametri ventilatori e della diuresi validi. Persistenza del quadro neurologico di coma irreversibile. Effettuato un nuovo controllo Elettroencefalografico che risultava con assenza di attività elettrica, contattata la Direzione medica si è provveduto a convocare la Commissione per l'accertamento della morte cerebrale''.

Il 'Salesi' ha trasmesso una segnalazione sul caso alla procura di Ancona e alla procura dei minori.

I familiari di Francesco, due commercianti di Cagli (Pesaro Urbino) che hanno anche altri due figli minorenni, sono convinti sostenitori delle cure omeopatiche, e si erano affidati al dottor Massimiliano Mecozzi, medico omeopata con studio a Pesaro, che da tre anni seguiva il bambino, mai curato con antibiotici dall'età di tre anni. Circa 15 giorni fa Francesco si è ammalato di otite bilaterale: i genitori non si sono rivolti alla pediatra di famiglia, la dott. Rosera Falasconi, ma al dottor Mecozzi, che avrebbe visitato il piccolo in due occasioni, consigliando ai familiari una terapia a base di preparati omeopatici.

Francesco però peggiorava, era sempre più debole, con la febbre che andava e veniva. Fino alla notte del 23 maggio, quando ha perso conoscenza: a quel punto il padre e la madre l'hanno portato nell'ospedale di Urbino, dove una Tac ha rivelato gravi danni al cervello. I sanitari hanno disposto il trasferimento nel nosocomio pediatrico 'Salesi', dove, alle 4 del mattino del 24 maggio, è stato tentato un intervento chirurgico per la rimozione dell'ascesso cerebrale. E' cominciata anche una terapia antibiotica d'urto, ma le condizioni cliniche del bimbo non lasciavano più speranza. ''Stato comatoso grave'' le parole del bollettino medico diffuso ieri dal direttore sanitario degli Ospedali Riuniti Alfredo Cordoni. Oggi il bimbo è spirato. 

''Andate via - ha detto la madre del piccolo ai giornalisti che hanno tentato di avvicinarla - vi sembra il momento? State solo approfittando del nostro dolore...''.

''Cosa dobbiamo commentare? E' stata dichiarata la morte cerebrale del bambino, non c'è altro da dire''. Denuncerete l'omeopata? ''Sì, senz'altro''. Così uno dei nonni del piccolo Francesco, in un breve scambio con i giornalisti in attesa fuori dall'Ospedale Salesi di Ancona. (ANSA)