Volley Cosenza, Alessandra Adamo. ''30 domande mille mete''. Una professionista con la passione della pallavolo
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Volley Cosenza, Alessandra Adamo

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Dalle aule dei tribunali ai campi di volley.

Volley Cosenza, Alessandra Adamo
Volley Cosenza, Alessandra Adamo

LA RICEZIONE:  L’azione eseguita dal giocatore che controlla in bagher o a mani aperte, una battuta avversaria. Dal momento della battuta in poi ogni squadra può toccare la palla massimo tre volte prima di effettuare l’invio in campo avversario, qualora la palla venga toccata quattro volte l’arbitro fischierà il fallo di quattro tocchi. Sono calcolati come tocchi validi anche i contatti non intenzionali dei giocatori con la palla.

In ricezione la palla non può cadere tra due giocatori che la guardano senza muoversi. Devono andare incontro alla palla, magari scontrandosi, ma mai guardarla cadere senza muoversi  (Julio VELASCO).

ALESSANDRA ADAMO: Una professionista con la passione per la pallavolo. Dalle aule dei tribunali ai campi di volley. Avvocato penalista e non solo. La mattina a combattere nelle aule dei tribunali, il pomeriggio di corsa nello studio col papà, il noto penalista (e anche  dirigente sportivo di molte stagioni) Riccardo. E poi velocemente al palazzetto per l’allenamento. Alessandra è l’emblema che se si vuole si può, ovvero con la volontà si possono conciliare con alti rendimenti e competitività, studio, lavoro e pallavolo. In questo si riconosce anche la radice tedesca di mamma Rosemarie. E non finisce qua. Impegnatissima in progetti turistici e culturali, vorrebbe una Calabria migliore, una politica con la P maiuscola e i giovani dinamici e con lavoro. Come dice il marito, mister Marco Crispino, “non si ferma mai”.

L’INTERVISTA

Nome e cognome: Alessandra  Adamo; Età: 29; Soprannome: shining; Segno zodiacale: orgogliosamente gemelli; Segni particolari: Un pò matta; Colore preferito: turchese; Musica che ascolti: dal pop al rock, cantautori italiani, musica anni 60-70, reggae, rap- (un pó di tutto in base all'umore); Canzone preferita: la domanda più difficile...ne ho davvero tante per cui prendo la licenza di elencarne almeno tre: "ti porto via con me" di Jovanotti, "il dio delle piccole cose" di Fabi, Gazzè e Silvestri, "Canzone"di Lucio Dalla -con testo di Samuele Bersani;

Un personaggio famoso da invitare a cena:  Senza dubbio Lorenzo Jovanotti; Cibo preferito: pizza; Mare o montagna: mare mare mare; Cosa ami: la vita; Cosa odi: la cattiveria; Un tuo hobby: a parte la pallavolo...la fotografia;

Tre aggettivi per definirti: dinamica allegra responsabile; Un pregio che senti di darti: disponibile: Un difetto che ti riconosci: indecisa; Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: mezzo pieno;

Tre sogni nel cassetto: realizzare il mio attuale progetto lavorativo; costruire una famiglia numerosa e affiatata e.....vincere il campionato; Il tuo motto o citazione: "la felicità è reale solo se condivisa"; La parola che usi più spesso: "praticamente"

Tre caratteristiche che deve avere la giocatrice ideale: sicurezza, grinta, spirito di sacrificio; Il fondamentale più importante per te: ricezione;

Il ruolo della pallavolo nella tua vita? La pallavolo per me non è un semplice hobby ma uno stile di vita, è una componente irrinunciabile delle mie giornate che mi ha permesso di incontrare tante persone eccezionali, amici e... anche mio marito!

Che emozioni si prova a vincere una partita? Vincere una partita è sempre bellissimo, la ricompensa di una settimana di lavoro, la condivisione della gioia con le compagne. Poi ovviamente ci sono partite dal sapore particolare dove la vittoria genera emozioni ancora più forti...parlo dei derby, delle partite che contano in classifica, delle finali. Lì l'emozione della vittoria è indescrivibile!

Riesci ad alternare lo sport e lo studio (o lavoro) senza problemi? Penso che lo studio e la pallavolo consentano di essere conciliate senza problemi; personalmente ho sempre gestito il mio tempo in modo da rispettare gli impegni nell'uno e nell'altro campo, magari con qualche rinuncia ma se si vuole si fa tranquillamente. Con il lavoro trovo qualche difficoltà in più perché l'organizzazione non è autonoma  e quindi capita di dover saltare qualche allenamento o arrivare un po' più tardi in palestra ma con un po' di sacrificio, volontà e comprensione da parte della società riesco a conciliare anche quello.

Non solo pallavolo nella tua vita quali sono gli altri progetti? Sono un avvocato e mi occupo prevalentemente di diritto penale. Oltre alla professione forense ho però in cantiere tanti progetti in campo turistico e sportivo ai quali sto lavorando.

Qual'è il tuo sogno da giocatrice della Volley Cosenza: da giocatrice della Volley Cosenza il mio sogno è quello di contribuire a portare la squadra nella categoria superiore. Sogno che la società possa nei prossimi anni raggiungere importanti obiettivi e portare la pallavolo ad alti livelli nella nostra città.

Come vedi la tua squadra che sta per iniziare il nuovo campionato? penso che la nostra squadra abbia grande potenziale sia a livello fisico-tecnico che di affiatamento. Il rapporto tra noi atlete è speciale, non si esaurisce in palestra e questo penso sia un elemento fondamentale. Credo che l'elemento negativo su cui lavorare sia invece quello della convinzione nei nostri mezzi.

Come vedi la tua squadra che sta per iniziare il nuovo campionato?  Credo che la squadra che sta per affrontare questo nuovo campionato sia molto equilibrata. Alla squadra ormai rodata si sono aggiunti elementi di esperienza che potrebbero dare quella sicurezza in più e un po' di novità che potrebbe consentirci di fare davvero bene!

Cosa senti di dire alla tua squadra in questo inizio stagione? Alla squadra sento di dire -citando Mila Hazuki-  che: "UNITE VINCEREMO!". A parte l'ironia credo che davvero se si hanno gli stessi obiettivi e ci si mette tutte lo stesso impegno si possano fare grandi cose insieme!

Cosa consiglieresti alle più giovani pallavoliste della Volley Cosenza? Alle più giovani consiglierei di prendere la pallavolo non solo come un hobby ma anche come un'opportunità, un'opportunità di conoscere persone, di crescere caratterialmente, di misurarsi ogni giorno con se stesse e con gli altri e di imparare a lavorare in gruppo per gli obiettivi, imparando ad avere rispetto degli altri. Il consiglio che mi sento di dare è di vivere lo sport a pieno, perché anche quando sembra di fare dei sacrifici, quello che questo sport restituisce nel tempo è impagabile!

CONCLUSIONI
Attaccante di razza, ma con tanto vigore e grinta anche in difesa.  Nata “centrale” ma impiegata nella Volley Cosenza  indifferentemente banda o opposto. Una delle migliori espressioni della pallavolo cosentina. In oltre 15 anni, dopo la trafila delle attività giovanili, con  finali regionali e nazionali, ha disputato campionati in serie B e C, tra i quali anche un anno in Trentino con la Pallavolo Solteri Trento. Dal 2014-2015 è in organico nella Volley Cosenza. Nella scorsa stagione è stata frenata da un grave infortunio (menisco e crociato), dal quale si è tenacemente ripresa e pronta ad affrontare ancora tante battaglie. Il suo principio è l’unione del gruppo.

Lo spirito di squadra di Alessandra si può riassumere dalla tesi di  Andrea Anastasi:

"Il campione, anche quello più forte al mondo, da solo non serve a niente. C’è uno sport dove la squadra è il valore assoluto. Dove solo la squadra ti permette di realizzare o meno i tuoi sogni. C’è uno sport dove si è costretti a muoversi in uno spazio ristretto: 81 metri quadrati, all’interno dei quali essere nel posto giusto o in quello sbagliato è una questione di centimetri che fanno vincere o perdere una partita, un campionato, una medaglia”.