Qualche scintilla, ma non un vero e proprio scontro.
Il primo confronto tv tra Hillary Clinton e Bernie Sanders dopo le primarie in New Hampshire vede i due candidati democratici alla Casa Bianca guardinghi, prudenti, come avessero paura del passo falso. Passo che potrebbe essere fatale in vista dei prossimi appuntamenti in Nevada e South Carolina, a fine febbraio. Un duplice test che puo' diventare determinante nella corsa alla nomination. Tutti, dopo il trionfo del senatore del Vermont in New Hampshire, si aspettavano una Clinton aggressiva, decisa a imprimere una svolta alla campagna elettorale. Invece non e' stato così.
E la preoccupazione di entrambi e' stata quella di non sbagliare, così come quella di accattivarsi le simpatie delle minoranze. Del resto in South Carolina gran parte dell'elettorato democratico è afroamericano. In Nevada lo e' il 20%, mentre il 13% è di origine ispanica. Normale, dunque, corteggiare il piu' possibile questo bacino di elettori che nel 2008 e 2012 fu determinante per il trionfo di Barack Obama. E proprio sul presidente i due candidati hanno uno degli scontri piu' accesi: Sanders critica alcune della sue azioni. Hillary lo difende: Obama non ha i crediti che si meriteresse, ''questo tipo di attacchi me lo aspetteri dai repebblicani''. Sanders replica secco a Clinton: ''segretario e' un colpo basso''.