La pazienza e gli orizzonti dell'attesa
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La pazienza e gli orizzonti dell'attesa

Amore e Psiche
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Diversamente da quanto siamo soliti ritenere, attendere non e' pretendere.

La pazienza e gli  orizzonti dell'attesa
La pazienza e gli orizzonti dell'attesa

L'attesa prevede una condizione di concentrazione che e' di preambolo alla crescita. L'attesa e' un invito rivolto alla meta che vogliamo ci venga incontro. E' espressione di quel sentimento di Fede che ci realizza nella vita. Attendere e' sperare , dal Sancrito "spa" che significa proprio tendere alla meta. Affinche' cio' avvenga dobbiamo modificare noi stessi, ammansire la nostra solidita'. Cambiare di livello la nostra consistenza materica e' un'operazione che spesso effettuiamo sconsideratamente, entrando in contatto con l'esterno non empaticamente ma in modo molto superficiale. Ci rendiamo malleabili e plastici spesso, quando e addove non dovremmo, modificando la nostra densita' energetica.

Oggi la pazienza e' considerata una qualita' fuori moda. "Il tempo e' danaro" dice tutto sul nostro modo di relazionarci a questa variabile che ci ha presi in possesso. Il tempo lo misuriamo in varie grandezze alle quali facciamo corrispondere un utile. Il tempo, quello scorrere lento, scandito dal cuore si e' andato via via alienando fino a divenire un'astrazione onnipresente che non cadenza la nostra esistenza emotiva, bensi' la annienta. Eravamo soliti misurarci con i grandi in passato, poeti, artisti e mistici, alquanto rari quest'oggi e nonostante lo sfruttamento arbitrario e selvaggio della Natura, amiamo apprendere dagli animali il loro tempo lento. Ci confrontiamo con i gatti che respirano ancora lontani dalla frenesia.

Straorinari nella loro ordinarieta' appaiono al nostro sguardo estraniato perche' corrotto dalla furibonda e selvaggia esistenza che non ci fa piu' essere sul piano emotivo. Ci scomponiamo e ricomponiamo con l'arroganza di pretendere scavalcando lo stato dell'attesa che e' un vero e proprio stato di grazia capace di trasmetterci tanto in un percorso in salita. Siamo penetrabili dentro e altrettanto impreveibili nelle nostre azioni scollegate dall'anima. Il tatto, l'apprendimento dei sensi non esiste piu', sconquassati come siamo da un'ordinarieta' metodica e consumistica che ci rende chiavi del Dio potere. Ci scomponiamo per diventare sempre piu' solidi e lasciamo che l'attesa ci consumi senza renderci vivi.

L'attesa e' speranza e non accanimento. E' richiamo e sollecitata concentrazione che si solleva chiara da dentro e dipana la nebbia. Al di la' di cio' che e' giusto e sbagliato c'e' lo sterminato campo dell'umilta' che addolcisce la roccia e ci rende friabili allo sgorgare della fonte. Guardiamo in avanti e vediamo sorgere sulle labbra l'amore. Attendere e' avere gli occhi rivolti a quel qualcuno che abbiamo in noi stessi.



Ippolita Sicoli

Dott.ssa Ippolita Sicoli

(Specializzata in Antropologia, Eziologia, Mitologia e Discipline Esoteriche)

LA FINESTRA SULLO SPIRITO

https://www.facebook.com/ippolita.sicoli

 

Libri scritti da Ippolita Sicoli:
Il canto di Yvion Storie di pecore e maghi Nel ventre della luce Il solco nella pietra