Nuovo attacco hacker ai sistemi informatici del governo americano, in cui sono stati compromessi i dati personali di quattro milioni di dipendenti federali.
Un attacco che è stata opera di hacker al servizio del governo cinese, hanno affermato fonti del governo americano, riporta il Washington Post, sottolineando che la violazione del sistema informatico dell'Office of Personnel Management, la più grave registrata negli ultimi anni, risale allo scorso dicembre. Non è però la prima attuata, sempre da hacker cinesi, contro l'ufficio personale centrale del governo federale, che era finito sotto attacco meno di un anno fa. Ed il secondo attacco informatico importante contro le reti del governo americano negli ultimi mesi: lo scorso anno hacker collegati alla Russia hanno compromesso il sistema mail di Casa Bianca e dipartimento di Stato.
L'ufficio federale del personale ha scoperto la violazione lo scorso aprile, hanno reso noto le fonti del governo che hanno anche espresso la convinzione che si tratti di un'azione di cyberspionaggio da parte di un governo straniero. E una società di sicurezza privata, iSight Partners, ha detto che l'attacco sarebbe opera dello stesso gruppo che nei mesi scorsi ha attaccato i computer del gigante delle assicurazioni sanitarie, Anthem. L'Fbi sospetta che quell'intrusione, scoperta a febbraio, sia anche opera di hackers cinesi.
Pechino però respinge le accuse al mittente. Sono "irresponsabili e controproducenti" è la secca replica dell'ambasciata cinese a Washington. "I cyber attacchi condotti in tutti i Paesi sono difficili da controllare e quindi è difficile identificare la loro origine. Correre a conclusioni affrettate e fare accuse ipotetiche non è responsabile ed è controproducente", ha dichiarato Zhu Haiquan, portavoce dell'ambasciata cinese negli Stati Uniti. Il portavoce ha ricordato che la legge cinese proibisce questo tipo di crimini e che il governo conduce con grande impegno al lotta ai cyber attacchi che "sono una minaccia globale che può essere affrontata solo con la cooperazione internazionale basata sulla reciproca fiducia e rispetto". "Noi speriamo - ha poi concluso - che tutti i Paesi del mondo possano lavorare in modo costruttivo, insieme, su questo fronte, spingendo per la formulazione di regole e norme internazionali per il cyber spazio affinché sia pacifico, sicuro, aperto e collaborativo".