Volkswagen, Berlino: test truccati anche in Ue Ombre su Bmw, il titolo crolla in Borsa
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Volkswagen, Berlino: test truccati anche in Ue Ombre su Bmw, il titolo crolla in Borsa

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Nuovo capitolo dello scandalo Volkswagen. Il ministro dei Trasporti tedesco, Alexander Dobrindt, ha riferito che il sistema utilizzato per manipolare i test sulle emissioni di Co2 per le auto vendute negli Usa interessa anche i veicoli commercializzati in Europa.

Una nuova bufera sembra addensarsi anche su un altro gruppo premium dell'industria automobilistica tedesca: le azioni di Bmw, infatti, perdono il 6,10% a 74,85 euro (ma sono giunte anche vicino a -10%) dopo che la testata specializzata Autobild ha rivelato i sorprendenti risultati di un test condotto dall'International Council on Clean Transportation (ICCT) su un modello di punta della casa bavarese. Infatti, riferisce il settimanale, il suv X3 xDrive20d presenterebbe - in condizioni di guida reale su strada - emissioni fino a 11 volte superiori al massimo definito dalle normative europee. Secondo la portavoce della Commissione Ue per il Mercato interno, Lucia Caudet, "quello che è veramente necessario in questo momento è avere un quadro completo della situazione e rafforzare i nostri standard sulle emissioni".

"Invitiamo tutti gli Stati membri a effettuare indagini necessarie. Dobbiamo avere un quadro completo di quanti veicoli immatricolati nella Ue erano dotati del software ingannevole, che è vietato dalle regole europee", ha aggiunto. "Quello che sta accadendo sono fatti che noi non commentiamo - ha dichiarato John Elkann, presidente di Fca, a margine della commemorazione del bisnonno Filippo Caracciolo, ex presidente Aci - Quello che è avvenuto è molto grave e vedremo di capire meglio dalle indagini". "L'Acea, che è la voce della categoria, è stata molto chiara, dicendo che non è un fatto legato all'industria dell'auto ma un fatto specifico di una società", ha concluso. Sul caso Volkswagen la procura di Torino ha aperto un'inchiesta. Il fascicolo, al momento a carico di ignoti e affidato al pm Raffaele Guariniello, riguarda sia le auto della casa tedesca che circolano in Italia, sia le vetture di altre case automobilistiche.

Nel fascicolo si ipotizzano la frode in commercio e altri reati; gli accertamenti sulle auto che circolano in Italia sono stati affidati ai carabinieri del Nas. Intanto arrivano nuove rivelazioni choc. Germania, Gran Bretagna e Francia avrebbero fatto pressioni sulla Commissione europea per evitare di perfezionare i test sulle emissioni di carbonio, mantenendo un sistema che permetteva di 'inquinare' più di quanto realmente dichiarato. E' quanto pubblica il 'Guardian', che cita dei documenti dai quali risulta che i Paesi spingevano per mantenere delle 'falle' nei test che permettevano di manipolare i valori, aumentando le emissioni reali del 14% in più rispetto a quanto dichiarato.

Un pressing su Bruxelles che sarebbe partito almeno 4 mesi fa e puntava a trovare degli escamotage ai test messi a punto nel 1970, i Nedc, per la Procedura di verifica mondiale sui veicoli leggeri, da sostituire nel 2017. "E' inaccettabile che i governi che giustamente chiedono un'inchiesta sullo scandalo Volkswagen contemporaneamente agiscano dietro le quinte per manipolare i test sulle emissioni", attacca Greg Archer del think tank Transport and Environment, secondo quanto riporta il quotidiano britannico.