Sono per lo più innocui i batteri e i virus che 'abitano' nella metropolitana di New York, ma fra loro si nascondono patogeni che causano malattie resistenti ai farmaci, e persino frammenti di Dna associati con l'antrace e la peste bubbonica.
A rivelarlo è la prima mappa del microbioma della città che non dorme mai, stilata campionando le stazioni della metro, pubblicata dal Weill Cornell Medical College su 'Cell Systems'. Lo studio dimostra che è possibile sviluppare una 'mappa dei microrganismi patogeni' di una città - soprannominata 'PathoMap' - esaminando i microscopici abitanti di una metropolitana molto usata, che copre capillarmente il territorio cittadino. A raccogliere i campioni per gli scienziati, anche alcuni studenti di liceo come Anya Dunaif, che partecipava al Rockefeller's Summer Science Research, un programma estivo che l'ha portata a passare le vacanze raccogliendo campioni nel labirinto di 5 stazioni della subway.
Fra le scoperte più interessanti, la presenza nel reticolo di tunnel anche di batteri resistenti agli antibiotici. Il lavoro della studentessa è entrato a far parte del progetto di Chris Mason del Weill Cornell Medical College, con cui hanno collaborato varie istituzioni nazionali e internazionali. La mappa, dicono gli scienziati, ora può essere aggiornata con regolarità e usata per la sorveglianza delle malattie infettive, ma anche per contrastare il bioterrorismo e altre minacce per la salute degli abitanti di New York. I risultati della PathoMap sono "generalmente rassicuranti", spiega Mason: non occorre evitare la metropolitana o utilizzare guanti protettivi per viaggiare nei vagoni. La maggior parte delle 637 specie batteriche, virali, fungine e animali rilevate infatti non è patogena e rappresenta normali microrganismi presenti sul corpo umano.
Sorprendentemente, però, circa la metà delle sequenze di Dna raccolte non è stata identificata: non corrisponde a nessun organismo registrato dai Centers for Disease Control and Prevention. Insomma, si tratta di germi che i newyorchesi 'toccano' ogni giorno, ma che erano sconosciuti fino a questo studio. "I nostri dati mostrano che la maggior parte dei batteri e dei virus evidenziati in queste aree densamente popolate sono neutrali per la salute umana", dice Mason. "Questi bacilli possono anche essere utili, dal momento che possono entrare in competizione con i 'cugini' pericolosi". Ma il 12% delle specie campionate ha mostrato una certa associazione con alcune malattie. Ad esempio, batteri vivi resistenti agli antibiotici erano presenti nel 27% dei campioni raccolti.
Inoltre sono stati trovati due campioni con frammenti di Dna del Bacillus anthracis (antrace), e tre campioni con un plasmide associato alla Yersinia pestis (peste bubbonica), sia pure a livelli molto bassi. Questi organismi apparentemente virulenti non sono però legati a una malattia diffusa, puntualizza Mason. Non a caso, non c'è stato un solo episodio di peste a New York da quando il progetto PathoMap è iniziato, a giugno 2013. "Nonostante siano state trovate tracce di microbi patogeni, la loro presenza non è abbastanza 'massiccia' da costituire una minaccia per la salute umana", afferma Dr Mason. "Piuttosto, testimonia l'abilità del sistema immunitario umano e la nostra innata capacità di adattarsi continuamente all'ambiente". Avere a disposizione questa mappa consentirà di "controllare i cambiamenti e rilevare potenziali minacce per questo ecosistema microbico, al momento in equilibrio".