Sparatoria in tribunale a Milano. Il bilancio confermato dalla Procura del capoluogo lombardo, è di tre morti e di due feriti.
L'uomo che ha sparato, Claudio Giardiello, ha esploso tredici colpi con una pistola 7,65. Prima ha sparato, ferendolo gravemente, a Giorgio Erba, coimputato con Giardiello nel processo per il crac del gruppo immobiliare Magenta, poi ha ucciso Lorenzo Alberto Claris Appiani, suo ex avvocato chiamato in aula come testimone. Quindi ha ferito alla gamba un commercialista prima di colpire con altri due proiettili il giudice Fernando Ciampi, morto sul colpo. Erba è stato portato in condizioni disperate in ospedale ed è morto poco dopo. Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti e resa nota dal procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati in conferenza stampa, è che Giardiello sia entrato all'interno del Palazzo di Giustizia di Milano esibendo un falso tesserino di avvocato.
In questo modo avrebbe evitato i metal detector che ci sono per l'ingresso in tribunale. Giardiello "era armato, con sé aveva una pistola Beretta due caricatori, parte dei quali pieni e sembrava molto agitato". Ai militari di Vimercate che lo hanno fermato, racconta il generale Maurizio Stefanizzi, nel corso di un incontro con la stampa a Milano, "ha detto che stava andando a cercare un'altra persona, che riteneva responsabile del fallimento della sua azienda, per ucciderla". Portato in caserma a Vimercate, "ha avuto un malore ed è stato trasferito in ospedale". Ora, conclude Stefanizzi, "lo stanno ascoltando per avere una sua versione dei fatti che dovrà essere verificata". La cattura di Giardiello è stata annunciata dal ministro degli Interni Angelino Alfano su Twitter: "Catturato a Vimercate presunto assassino".