Negozi, bar e ristoranti: la meta' degli acquisti in Italia è senza scontrino
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Negozi, bar e ristoranti: la metà degli acquisti in Italia è senza scontrino

Italia
Typography

Negozi, bar e ristoranti. Ma anche alberghi e bed & brakfast.

In Italia l'evasione da mancata emissione di scontrini e fatture fiscali resta alta, con almeno la metà degli acquisti e dei conti degli italiani che viene saldata in maniera irregolare. E' quanto emerge da un'indagine dell'Adnkronos, effettuata con la collaborazione di diverse associazioni di categoria e dei consumatori sul territorio: in media, un esercizio su due, il 51% secondo la rilevazione, non fa scontrini o li fa irregolari. Tanto che il Governo è corso ai ripari e lo scontrino, dal 2017, andrà in pensione. Il fenomeno, diffuso in tutta Italia, assume proporzioni diverse da regione a regione. Si raggiungono punte vicine all'evasione totale in diverse città del Sud: a Napoli lo scontrino non esiste nell'80% dei casi; a Bari si arriva al 65%. Ma anche a Roma si sfiora il 60% di ricevute fiscali irregolari. Va relativamente meglio al Nord: Genova si conferma la città a più alto tasso di lealtà fiscale, con una quota di evasione intorno al 20%; Milano e Torino raggiungono il 40%.

In un mese di monitoraggio, dal 1 aprile al 1 maggio 2015, viene tratteggiata la geografia dell'evasione fiscale quotidiana, quella che nasce da piccoli importi ma che accumula cifre consistenti su tutto il territorio nazionale. Dai conti della pizzeria appuntanti sul bordo di una tovaglia di carta, al classico cornetto e cappuccino pagato direttamente al bancone del bar. Passando per piccoli alberghi e bed & breakfast che non rilasciano la ricevuta fiscale per il pernottamento. Fino ai macellai, ai fruttivendoli e agli alimentari che tengono spento il registratore di cassa. I controlli. Anche i controlli della Guardia di Finanza certificano un'evasione diffusa: nel 32,5% dei casi analizzati nel 2014 le Fiamme Gialle hanno riscontrato irregolarità. E, anche in questo caso, emergono differenze a livello territoriale. Lazio. A Roma e provincia su 16.785 controlli 'strumentali' effettuati lo scorso anno ben 10.060, (pari al 62,82% del totale), sono risultati irregolari. Piemonte.

I controlli hanno evidenziato una percentuale di mancata emissione del 31,3 per cento su oltre 31mila verifiche. Friuli Venezia Giulia. Sui 25mila controlli sul rilascio degli scontrini e sulle ricevute fiscali sono state scoperte irregolarità pari al 26 per cento. Lombardia. Su 45.400 controlli riguardanti l'emissione di scontrini e ricevute fiscali, 15.165 sono stati irregolari pari al 33% del totale. Abbruzzo. Circa 7.000 sono stati i controlli sul corretto rilascio degli scontrini e delle ricevute fiscali e 2.200 i soggetti verbalizzati per il mancato rilascio della certificazione fiscale pari al 32% dei controlli. Val d'Aosta. La percentuale di irregolarità è del 23,92%, su 2.902 verifiche. Le sanzioni.

Nei casi di mancata emissione dello scontrino o della ricevuta è prevista una specifica sanzione solo per il commerciante e non in capo al cliente. La Guardia di Finanza, nel più ampio contesto della lotta all'evasione fiscale, si avvale dei poteri conferiti dalla legge per contrastare tutti quei comportamenti non conformi alle regole imposte dal legislatore (mancato rilascio, emissione irregolare). Il ruolo del cliente. E' buona prassi che il cliente chieda sempre l'emissione del regolare documento fiscale. Oltre a richiedere il documento a fronte del pagamento effettuato, dovrebbe controllare anche l'esattezza dei dati fiscali riportati su tali documenti.

Importante è verificare che l'importo corrisposto sia lo stesso riportato sul documento fiscale. Quando non serve. Esistono operazioni per le quali è previsto l'esonero dell'emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale, quali, ad esempio, le cessioni di tabacchi, di carburanti per l'autotrazione, di giornali e beni mediante distributori automatici funzionanti a gettone o a moneta. Altri casi di esonero del rilascio dello scontrino o della ricevuta sono previsti per i conducenti di taxi (i quali, tuttavia, in caso di specifica richiesta del cliente, sono tenuti al rilascio della fattura) e per altre attività considerate minori (ciabattini, ombrellai ed arrotini).