Condomini e risparmio energetico
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Abbiamo 379 visitatori e nessun utente online

Annunci - il Centro Tirreno
home-1-ads-pct

Condomini e risparmio energetico

Italia
Typography

L’Agenzia delle Entrate ha emanato un provvedimento che attua quanto stabilito nelle disposizioni della Legge di Stabilità: i lavori condominiali per migliorare l’efficienza energetica potranno essere pagati da alcuni inquilini con la cessione dei bonus fiscali del 65%. Si tratta di una sorta di baratto a cui però non tutti possono ricorrere per il pagamento dei lavori.

Condomini e risparmio energetico
Condomini e risparmio energetico

 

Questa possibilità, infatti, è destinata soltanto ai condomini che non pagano l’Irpef perché percepiscono redditi troppo bassi e che, quindi, non potrebbero beneficiare del bonus nella loro dichiarazione dei redditi. Tradotto in termini pratici, target di questa iniziativa sono i pensionati con un reddito inferiore a 7.500 euro l’anno; i lavoratori autonomi che non superano i 4.800 annui e i lavoratori dipendenti con entrate annuali inferiori a 8.000 euro.

Come non tutti i condomini possono accedere a questo “scambio”, non tutti i lavori in condominio rientrano in questa iniziativa: sono contemplati nel provvedimento solo quelli che mirano a migliorare l’efficienza energetica, vale a dire interventi di coibentazione, sostituzione di caldaie con impianti a condensazione o l’installazione di pannelli solari. Il credito che si può cedere in cambio dei lavori è pari al 65% delle spese calcolate sulla base dei millesimi che corrispondono a ogni unità del condominio. La pratica va attuata con l’amministratore in sede di assemblea, possibilmente la stessa che decreta l’approvazione dei lavori. L’amministratore, a sua volta, avviserà l’impresa dei fornitori che comunicheranno di accettare il “baratto”. La regola vale sia per i lavori che iniziano nel 2016, sia per quelli in corso e per cui i pagamenti sono in via di erogazione.