Trovata morta la ragazza scomparsa ad Avellino
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Abbiamo 728 visitatori e nessun utente online

Annunci - il Centro Tirreno
home-1-ads-pct

Trovata morta la ragazza scomparsa ad Avellino

Italia
Typography

A distanza di otto giorni dalla scomparsa è stata trovata morta Giuditta Perna, la studentessa universitaria di 27 anni originaria, della provincia di Avellino, scomparsa lo scorso 21 gennaio nell’Avellinese.

Il cadavere, sul quale non sono stati rilevati segni di violenza, era nel letto del fiume Ofanto, tra i comuni irpini di Aquilonia e Monteverde. L’esame esterno, affidato al medico legale Carmen Sementa, è stato eseguito nella morgue dell’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi (Avellino). A trovare il corpo di Giuditta, stamattina, poco dopo le 11, è stata una pattuglia dei carabinieri, durante una perlustrazione nella zona. In attesa dei risultati dell’autopsia - disposta per domani pomeriggio dal pm Adriano Del Bene - gli investigatori ritengono più plausibile la pista che porta al suicidio.

Ipotesi non credibile per i familiari della giovane, dai genitori della ragazza, arrivati in ospedale distrutti dal dolore da Ruvo del Monte (Potenza) - dove risiedono - ai cugini, alle amiche e alle compagne di studi. Giuditta, che tornava a Calitri (Avellino), dov’era nata, dopo gli impegni universitari alla facoltà di Economia dell’università di Perugia, viene descritta come una persona solare e molto religiosa, che non avrebbe mai preso in considerazione la scelta di togliersi la vita. Il corpo di Giuditta Perna è stato trovato in un’ansa del fiume Ofanto, in un punto dove non si superano i trenta centimetri di profondità. I carabinieri della Compagnia di Sant’Angelo dei Lombardi e i colleghi del Reggimento «Campania» di stanza a Napoli, lo hanno scoperto dopo aver notato sull’acqua un indumento di colore rosso, il giubbino che la ragazza indossava al momento della scomparsa.

Il corpo era ricoperto di rami trascinati in quel punto dalla corrente, che dista un chilometro e mezzo dal luogo in cui il pomeriggio del 21 gennaio scorso Giuditta Perna aveva parcheggiato la sua auto, mentre era sulla strada del ritorno a Calitri (Avellino) dopo aver trascorso la giornata a Monteverde (Avellino) in compagnia di amici. Nell’auto, lasciata aperta, è stata trovata la sua borsa, i suoi documenti personali ma non il telefonino, risultato spento dal momento della sua scomparsa e non ancora ritrovato. Carabinieri e Vigili del Fuoco, insieme a sommozzatori e agli uomini del Nucleo alpino speleologico, hanno setacciato per giorni gli argini del fiume che, nel tratto irpino, soltanto in alcuni punti e in presenza di abbondanti precipitazioni, raggiunge la profondità massima di 2-3 metri. Le ricerche si erano poi concentrate, senza esito, anche nelle zone di montagna circostanti.