Era spesso in Bangladesh per seguire la produzione della sua azienda Claudio Cappelli, l'imprenditore del settore tessile di 45 anni ucciso nell' attentato terroristico di Dacca.
Era nato a Palermo e risiedeva con la moglie, figlia del proprietario della Fratelli Beretta Salumi, e con la figlioletta di 6 anni a Barzanò (Lecco). La sua famiglia di origine vive invece a Vedano al Lambro (Monza). Nel Paese asiatico aveva da più di cinque anni una filiale della sua azienda di abbigliamento, la 'Star international' con sede legale a Concorezzo (Monza), una ditta con pochi dipendenti che Cappelli aveva fondato con passione e determinazione, come testimonia un suo ex collaboratore. "Era spesso in Bangladesh per curare la produzione, ho appreso la notizia dal telegiornale - spiega l'uomo che ha chiesto di non rivelare il suo nome - ho lavorato nella sua società per qualche tempo, meno di dieci dipendenti e un ambiente sereno. Era una persona che si impegnava molto nel lavoro, riservato rispetto alla sua vita personale e molto legato alla sua bambina. Ho parlato con una mia ex collega, sono tutti sconvolti". Cappelli lascia una bimba di 6 anni, avuta con la moglie Valeria Beretta, figlia del patron della omonima ditta di salumi con sede a Trezzo sull'Adda (Milano). Nell'azienda della famiglia Beretta nessuno risponde, gli uffici sono chiusi e i pochi dipendenti presenti preferiscono non rilasciare commenti. A casa Cappelli rabbia e dolore sono palpabili nelle parole della sorella della vittima, accanto agli inconsolabili genitori Rosa e Massimo: "Sono momenti tragici per tutti noi, siamo sconvolti dalle azioni di quegli infami maledetti assassini", dice. Poi con la voce rotta dal pianto conclude: "Non avremmo mai pensato potesse accadere una cosa del genere...ma ora abbiate pazienza, abbiamo bisogno di silenzio".