BARI, la Curia sulla mongolfiera sponsorizzata dal clan: ''Atto blasfemo e scandaloso''
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BARI, la Curia sulla mongolfiera sponsorizzata dal clan: ''Atto blasfemo e scandaloso''

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Il pallone aerostatico per la festa patronale di Valenzano aveva il nome di un clan malavitoso del paese. La Dda esclude ipotesi di reato: scatterà un'ammenda perché il lancio non era autorizzato

BARI, la Curia sulla mongolfiera sponsorizzata dal clan: ''Atto blasfemo e scandaloso''
BARI, la Curia sulla mongolfiera sponsorizzata dal clan: ''Atto blasfemo e scandaloso''

 

"Dolore e condanna" per la "deprecabile vicenda accaduta durante la festa del santo patrono in Valenzano". È il commento della Curia di Bari-Bitonto, che ribadisce la "propria totale estraneità all'accaduto, insieme con quella del parroco". Il riferimento è alla scritta apparsa su una mongolfiera ("Famiglia Buscemi. Viva san Michele, viva san Rocco") e pagata dal clan Buscemi, ritenuto legato agli Stramaglia.

L'arcidiocesi di Bari-Bitonto - si legge in una nota - esprime "piena fiducia negli organi inquirenti affinché sia fatta piena luce sulla triste vicenda. Auspica che la magistratura possa poi intervenire secondo giustizia". E ancora: "Nel ribadireche è sempre un atto blasfemo e motivo di scandalo quello di infiltrare messaggi criminali in manifestazioni religiose, la Chiesa di Bari-Bitonto si dissocia fermamente dall'opera di chi non ha nulla a che vedere con la sana religiosità popolare". Per poi concludere che "Dio abbia misericordia di quanti sbagliano e sostenga i sani propositi delle persone buone". Valenzano, la mongolfiera sponsorizzata dal clan per la festa patronale L'episodio, sul quale indagano i carabinieri di Bari, non configura al momento alcun reato di competenza della Direzione distrettuale antimafia (Dda). La semplice intitolazione dell'aerostato alla famiglia del pregiudicato Salvatore Buscemi, su cui la Dda di Bari ha in corso diverse indagini, non costituisce per gli inquirenti un reato penale, ma un illecito punito con una contravvenzione per la mancata autorizzazione per il lancio delle mongolfiere. L'inchiesta è per ora affidata al procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno.

Stando a quanto ricostruito dai carabinieri, quattro famiglie di Valenzano, tra cui i Buscemi, si sarebbero rivolte al comitato feste patronali dicendo di essere interessate a finanziare il lancio di mongolfiere. Il comitato li avrebbe quindi indirizzati a una ditta di Capurso che avrebbe ottenuto 500 euro per ciascuno dei quattro aerostati lanciati durante la festa. Gli investigatori hanno già ascoltato i responsabili del comitato e il titolare della ditta delle mongolfiere.

L'unica violazione accertata riguarda l'articolo 57 del Testo unico sulla pubblica sicurezza, relativo al lancio non autorizzato di mongolfiere, che costerà al titolare della ditta una multa da qualche centinaio di euro. E sulla nota della Curia interviene il deputato pd Dario Ginefra, lo stesso che con una interrogazione aveva sollevato il caso: "Il comunicato diramato dall'arcidiocesi di Bari-Bitonto è di conforto per tutti coloro che si battono per la legalità e per il contrasto alle nostre mafie". 

"Sarà mia cura - aggiunge Ginefra - chiedere alla presidente Rosy Bindi di assumere la vicenda come esemplare per un approfondimento della commissione antimafia, per valutare l'opportunità di prevedere nuove misure che possano corresponsabilizzare i comitati feste patronali a svolgere una funzione attiva e collaborativa per prevenire il reiterarsi di tali episodi". Episodi che "oltre a rappresentare un messaggio di potere delle mafie nelle comunità, offendono il sentimento dei tantissimi che in modo inconsapevole sono coinvolti in iniziative blasfeme e illegali". (Repubblica.it)