RENDE (CS): Informatica, incontro l'ingegnere Vincenzi all'IIS ''Cosentino'' - ''Todaro''
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RENDE (CS): Informatica, incontro l’ingegnere Vincenzi all’IIS “Cosentino”-“Todaro”

Cosenza e Provincia
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Continua la ricerca sul tema Quale uomo, quale cultura, quale scuola per il XXI secolo? all’IIS “Cosentino”-“Todaro” di Rende. Mercoledì 6 maggio, nell’auditorium Giovanni Paolo II, è sceso in campo il giovane ingegnere e artista di Cosenza Giuseppe Vincenzi, che vive e lavora a Parigi.

Dopo aver lavorato in diverse importanti aziende del settore informatico, egli è approdato nella capitale francese dove è consulente per lo sviluppo software in ambiente Java presso Groupe AUSY.

Don’t Repeat Yourself: Knowledge can keep us warm and DRY è stato il titolo della conferenza. Ha introdotto e coordinato i lavori Tommaso Cariati, docente di informatica e fondatore del gruppo Sos Scuola, che ha promosso il progetto insieme all’istituto.

Giuseppe Vincenzi ha dovuto innanzitutto spiegare il senso nascosto del titolo.Don’t Repeat Yourself si può tradurre con “Non ripeterti” ed è un messaggio forte lanciato a docenti e a studenti perché rimanda al fatto che i lavori ripetitivi, le mansioni tayloristiche standardizzate, oggi, e ancor più in futuro, vengono affidati ai computer e ai robot. Alle persone vengono richieste invece capacità creative e di critica filosofica. Il sottotitolo spiega cheKnowledge can keep us warm and DRY, cioè per non ripetersi c’è una sola via, quella della conoscenza. Anche questo, in tempi di demotivazione e di smarrimento, è un messaggio altissimo lanciato nella scuola, ambiente di educazione e formazione per mandato costituzionale.

L’incontro è stato interessantissimo sotto molti punti di vista. È stato in confronto serrato sui temi specifici dell’informatica, della produzione del software, dei linguaggi de programmazione, dei sistemi informativi aziendali, degli smart phone; è stato la testimonianza di un cosentino che cerca lavoro nel mercato globale e lo trova in una metropoli distante 2.000 km dalla sua città; ed è stata l’occasione per fare una riflessione sul rapporto tra vocazione tecnico-scientifica e vocazione artistica, visto che Vincenzi è anche musicista e autore di teatro.

Sui temi specificamente informatici e aziendali, il relatore ha sostenuto che nella formazione dei giovani non si dovrebbe insistere con l’addestramento all’uso di programmi come Word o Excel; non devono mancare invece le basi dell’informatica e dei principi della programmazione, così come non deve mancare lo stimolo alla creatività. Ha aggiunto che può essere dannoso l’addestramento all’uso di programmi particolari, e non è indispensabile la padronanza esasperata di uno specifico sistema operativo o di un dato linguaggio di programmazione, come Pascal, C++, Java.

«Costruite la basi dell’informatica e i pilastri della programmazione con un qualsiasi linguaggio, o, meglio, con uno pseudolinguaggio, gli studenti dovrebbero passare a usare metodologie di analisi dei requisiti e di progettazione di sistemi software, come Uml (Unified modeling language)», ha detto Vincenzi.

Tommaso Cariati, chiudendo la mattinata dei lavori, ha ricordato che il prossimo incontro del ciclo di ricerca su “Uomo, cultura e scuola” è previsto il 15 maggio sui “lati oscuri della Rete” e sarà tenuto da Piercarlo Maggiolini, docente di Sistemi informativi e Etica digitale al Politecnico di Milano.