Case e attività commerciali e ricettive distrutte, campagne devastate, locali allagati.
Dopo l'alluvione che ha colpito la costa jonica cosentina, Rossano fa la conta dei danni. E dice addio alla stagione turistica 2015. "I lidi sono andati distrutti, anche i ristoranti e le case - dice all'Adnkronos Francesco Oliverio, residente a Rossano - La stagione estiva è chiusa. Le campagne sono devastate, gli orti distrutti. Mi auguro che il governo accolga la richiesta del governatore Mario Oliverio e ci aiuti, perché l'economia di Rossano è distrutta".
"Fortunatamente non ci sono state vittime, è stato un miracolo, vedendo quello che è successo. La fortuna è che è successo di mattina. Se fosse successo di notte e avesse sorpreso tutti nel sonno il bilancio sarebbe stato molto più pesante". Cinquecento sfollati, tra residenti e turisti, hanno trascorso la notte nelle strutture di accoglienza predisposte dopo il nubifragio. "Questa mattina c'è il sole, speriamo che il bel tempo mantenga - aggiunge - I tecnici hanno lavorato alacremente la scorsa notte per ripristinare i servizi essenziali, dalla luce all'acqua". Ma in ballo ci sono anche le responsabilità dell'uomo, e in particolare le deviazioni artificiali dei corsi di acqua, che non hanno potuto seguire il loro sfogo naturale andando a distruggere uno dei muri di contenimento adiacente alla statale 106 e invadendo il paese.
"La spinta dell'acqua ha fatto crollare uno dei muri di contenimento delle fiumare, nei pressi della statale 106, e l'acqua, anziché incanalarsi nell'alveo, è finita in paese, devastando tutto", prosegue. "I tecnici stanno lavorando per ripristinare i servizi essenziali ma i danni sono enormi", racconta ancora Oliverio, che vive a Rossano dal 1972 e, continua a ripetere, "una cosa simile in più di 40 anni non l'ho mai vista". Dal suo orto, dove questa mattina, approfittando del sole, si è recato per fare un sopralluogo, Oliverio, come tanti altri suoi concittadini in queste ore, fa la conta dei danni. "E' impressionante, le campagne sono devastate, l'orto ormai è distrutto", racconta.
La speranza, ora, è che "non torni la pioggia". Nella notte alla calma si sono alternati i momenti di pioggia. I vigili del fuoco di Cosenza hanno continuato a lavorare ininterrottamente, anche con il supporto delle squadre di Latina, Roma, Avellino, Vibo, Catanzaro, Reggio Calabria, per rispondere a circa duecento chiamate di intervento che erano rimaste sospese ieri nella gestione dell'emergenza.
La situazione sembra migliorata grazie al deflusso dell'acqua che ieri non riusciva a liberare le strade, ma sarà comunque un'altra giornata di lavoro e inizierà la conta dei danni, ancora da stimare. Intorno a mezzogiorno a Rossano sono attesi il capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio e il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti.