La città sta morendo lentamente
AMANTEA. Il socio fopndatore de "la Calabia che vuoi", Robert Aloisio interviene a poche ore di distanza dalla conclusione del Carnevale 2016.
<<Se la morte del Carnevale fosse stato l'unico problema di Amantea, io per primo avrei evitato di fare qualunque tipo di commento perchè, in fondo, un flop può essere anche registrato. La situazione nostrana, però, è ben più grave e mi stupisce davvero tanto che l'amministrazione comunale continui a fare finta che tutto vada bene. Così non è, e gli amanteani ed i camporesi lo sanno fin troppo bene. Continuare a ribadirlo significa offendere la loro e la mia inteligenza>>.
I problemi, infatti, sono tanti:
<<La "Notte bianca" non esiste più; la Strada statale 18 è interrotta dai tempi delle Calende greche e questo, purtoppo, ci sta lentamente isolando dal resto del mondo; è grazie ai Photored, autovelox e strisce blu gli amanteani stanno pensando di andare via dalla città; come se non bastasse la pressione fiscale sta contribuendo in modo esponenziale a creare ulteriori disagi a chi già ha problemi ad arrivare alla fine del mese per comprare il pane; i pescatori - una delle categorie artigiane che ha fatto la storia di Amantea - stanno lentamente scomparendo a causa del continuo insabiamento del Porto e delle restrizioni del governo per quel che concerne il pescato; il Centro storico continua ad essere abbandonato e sottosviluppato; l'estate, ormai si è ridotta a delle serate teatrali che, pur apprezzandone la valenza economica, di sicuro non contribuiscono a rilanciare l'economia locale (tuttaltro). La lista è ancora molto lunga, ma mi fermo quà perchè sono certo che molti miei concittadini stanno già piangendo. Sarebbe oppoprtuno, a mio avviso, senza voler infierire su nessuno rimboccarsi le maniche per tentare un'azione disperata: creare occupazione e iniziare davvero a far girare un pò di soldi in città, contribuendo magari anche con la riqualificazione del Porto>>.
Rita Cancelli (La Provincia di Cosenza)