Il legame con la cultura madre, mai estintosi evidentemente nellanimo di Elpidio, traspare dalle sue opere. Il colore di per sé è vita, qui diviene stimolo a compiere un viaggio che porti l'osservatore a discostarsi dalla scialba e asettica contemporaneità, per ricondursi alla dimensione di pace che solo il passato nelle sue variegate espressioni è in grado di concedere. Ricerca estetica e risveglio si mescolano nella pittura ridondante per alcuni versi, del pittore Tecchia.
Risveglio da intendersi come ritorno alla culla delle proprie origini mitologiche dal profumo onirico, come suggeriscono i quadri che ritraggono la fontana della Reggia di Caserta, che vede come protagonista Diana mentre fa il bagno nuda, e il mito di Atteone. Note inebrianti, cieli traslucidi, la dolcezza delle forme e la nitidezza dei colori stimolano a compiere un viaggio nella cultura campana che si offre allo sguardo attraverso il figurativo di Elpidio.
Ed è così che lo scorcio panoramico del centro storico di Amantea porge aperture sugli splendidi scorci di Positano e della scogliera amalfitana. La sinergia tra cromatismo e linee morbide lascia parlare la natura che Tecchia ritrae sottoforma di frutta in lussuosi piatti di ceramica. L'aroma dei fichi d'India e dei limoni tipici di Sorrento sovrasta l'occhio che viene riportato alla cultura madre che ha le sue radici nel Mediterraneo, comune denominatore di tutti i lavori pittorici di Tecchia.
Non ultimo per importanza e bellezza il decoro sul lenzuolo di proprietà della famiglia Tonnara che colpisce per le linee precise con cui sono stati riprodotti i fiori di base al ricamo.
Un artista non dimentica mai la sua patria di provenienza e la rincorre ovunque egli vada, sottoforma di eco cromatica, di suggestione o di fantasia, o semplicemente come dettaglio di un mito riposto alla base dell'anima, che non smetterà mai di raccontare, né di stupire.






{loadposition la-finestra-sullo-spirito}