Fumata nera, come previsto, anche al secondo scrutinio per l'elezione del presidente della Repubblica. Le schede bianche sono state 531.
Poco dopo le 15 è iniziato il terzo scrutinio: il quorum resta sempre dei due terzi dell'assemblea, cioè 673 voti. Ma probabilmente a decidere sarà il voto di sabato. Anche al secondo scrutinio il più votato è risultato Ferdinando Imposimato, che ha ottenuto 123 voti. Dopo di lui Vittorio Feltri, 51; Luciana Castellina, 34; Emma Bonino, 23; Stefano Rodotà, 22; Claudio Sabelli Fioretti, 14; il senatore Marcello Gualdani, 10; Romano Prodi e l'ex ministro Paola Severino, 5; Sergio Mattarella, 4; Pier Luigi Bersani, Anna Finocchiaro, Franco Frattini e Agostino Marianetti 2.
Preferenze sono andate anche a Pagano, 7; Santo Versace, 6; Antonio Razzi e Sangalli, 4; Ezio Greggio, Guerra e Messina 3; Cimmino e Scognamiglio 2. I voti dispersi sono stati 61; 953 i presenti e i votanti su 1009 aventi diritto. Matteo Renzi, intanto, si è recato a Montecitorio per fare il punto con i vertici del Pd. Con il premier, tra gli altri, i capigruppo Luigi Zanda e Roberto Speranza, il presidente del partito Matteo Orfini, i vicesegretari Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani, il ministro Maria Elena Boschi e il sottosegretario Luca Lotti. Mentre lasciava la Camera, ai cronisti che gli chiedevano se il nuovo Capo dello Stato verrà eletto al quarto scrutinio, il premier si è limitato a fare una battuta: "La quarta votazione? Mi spiace, io non ho la quarta".