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LUCCA COMICS, tutto il meglio. Da Cristina D’Avena a Rocco Siffredi

Arte e Cultura
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La cinquantesima edizione di Lucca Comics & Games chiude con un bilancio di 271.208 biglietti strappati

Oltre 500mila presenze stimate e numerosi momenti memorabili: eccone alcuni.

Cosplayer alla Fiera di fumetti e videogiochi (Lapresse)
Cosplayer alla Fiera di fumetti e videogiochi (Lapresse)

 

È sabato notte a Lucca. Cristina D’Avena canta la canzone di Batman del cartone anni Novanta («Corre, corre Batman va, e con agilità in un attimo è qua, proprio qua») in un affollatissimo concerto al Baluardo San Donato, in mezzo a cosplayer che impersonano Harley Quinn (la fidanzata del Joker, lo storico nemico dell’Uomo Pipistrello), in una Lucca Comics che ha come ospite d’onore quel Frank Miller lanciato proprio dalla sua saga di Batman del 1986 «Il ritorno del cavaliere Oscuro» (a Lucca si festeggia il trentennale). Si crea quindi una sorta di cortocircuito pop che è l’essenza stessa di questa Lucca Comica 2016.

Fra gli eventi più attesi il duetto fra Rocco Tanica di Elio e le Storie Tese e l’icona pop (definirlo pornostar è riduttivo) Rocco Siffredi, il quale ha parlato del film «Rocco» appena uscito: per lui è stato come andare dallo psicologo. Il duetto non ha deluso, i due si conoscono da vent’anni, dai tempi del film Rocco e le Storie Tese, sono stati brillanti e intelligenti. E il fumetto c’entrava comunque: «Sono stato io a farli incontrare negli anni Novanta», ci ha confidato Francesco Coniglio, per anni editore di riviste erotiche (in primis Blue).

I cinquant’anni di Star Trek sono stati festeggiati da Marina Sirtis, il Consigliere Troi «di Star Trek The Next Generation» (la serie è andata in onda fra il 1987 e il 1994), che all’epoca ammaliò molti adolescenti e che è invecchiata benissimo. Non le interessano i fumetti, ma apprezza quelli di «The Next Generation»: «Principalmente perché i disegnatori mi fanno un corpo molto migliore di quello che ho in realtà».

Che la sinergia fra i vari media media funzioni lo conferma il fenomeno «The Walking Dead»: prima che ne venisse tratta una serie tv (su Fox è arrivata la settima stagione) il fumetto di Robert Kirkman, Tony Moore e Charlie Adlard era di nicchia in Italia, dopo ha venduto moltissimo e a Lucca lo stand della casa editrice che lo pubblica da noi anche quest’anno era enorme e sempre assediato dai fan.

Leo Ortolani, creatore del parodistico personaggio di Rat-Man ha approfittato della settima stagione di «The Walking Dead» per far uscire in volume il suo «The Walking Rat». Ma, mentre entrava nel padiglione comics, è stato obbligato dai solerti addetti alla sicurezza non solo a esibire il pass ma pure a indossare il braccialetto (che aveva attaccato al pass) anche se un addetto lo ha riconosciuto (forse pensava si trattasse di un Ortolani zombie).

Alla conferenza su Batman al disegnatore americano Lee Bermejo, che vive in Italia e parla benissimo la nostra lingua, gli è stato chiesto se è vero che il Joker del suo speciale si ispira all’Heath Ledger che lo ha interpretato nel film di Batman di Christopher Nolan «Il Cavaliere Oscuro». È una scelta per attirare gli spettatori del film? Al che il disegnatore ha replicato. «Difficile che mi sia ispirato a Ledger. Ho iniziato a disegnare il volume nel 2006 e il film è del 2008». (fonte: LaStampa.it - Stefano Priarone)

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