il Centro Tirreno
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Abbiamo 647 visitatori e nessun utente online

Annunci - il Centro Tirreno
home-1-ads-pct

Chirurgia "miracolosa", riattaccata testa a bimbo di 16 mesi decapitato in incidente

Salute e Benessere-2
Typography

Grazie a quello che i medici hanno definito "un intervento chirurgico miracoloso", a un bambino australiano è stata riattaccata la testa, staccatasi dal corpicino in seguito a un incidente stradale.

E' una storia a lieto fine quella del piccolo Jackson Taylor, 16 mesi, che si trovava in auto con la madre e la sorella di 9 anni, quando è avvenuto un violento impatto frontale con un altro veicolo, guidato da un ragazzo. L'incidente ha causato una 'decapitazione interna': la testa di Jackson si è staccata dalle ossa del collo, anche se totalmente non dal corpo.

l bambino è stato trasportato in elicottero dal luogo dello schianto in un ospedale di Brisbane, nel Queensland, sulla costa orientale del Paese, dove i chirurghi l'hanno operato per 6 ore. A condurre il delicatissimo intervento Geoff Askin, conosciuto come il padre della chirurgia spinale in Australia: per procedere è stato utilizzato un dispositivo che teneva il cranio di Jackson completamente immobile, mentre i chirurghi riattaccavano le vertebre con dello speciale filo, e hanno poi utilizzato pezzi delle costole del bimbo come innesti.

"Molti bambini non sarebbero sopravvissuti nemmeno all'impatto", ha detto Askin ai media australiani "e anche se ci fossero riusciti, non avrebbero mai potuto più muoversi o respirare". Invece il piccolo sta pian piano recuperando, anche se dovrà portare il dispositivo sulla testa (simile a un'aureola) per almeno 8 settimane. I genitori di Jackson, Andrea e Rylea, descrivono l'intervento chirurgico e il recupero di loro figlio come un "miracolo, di cui siamo molto, molto grati".