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E' davvero importante per la persona affetta da diabete rivolgersi ad uno specialista?

Nutrizione
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Dieta e attività fisica contro il diabete

 

E' davvero importante per la persona affetta da diabete rivolgersi ad uno specialista?
E' davvero importante per la persona affetta da diabete rivolgersi ad uno specialista?

Nella comune psicologia di una persona ammalata il “consulto” con lo specialista assume per solito una connotazione molto precisa: “Ho un problema che mi fa stare male e allora vado da chi me lo può risolvere. Per essere in grado di risolvere il mio problema deve essere un medico che si dedica solo a quello, quindi uno specialista”. Questo tipo di ragionamento appare correttissimo e soprattutto estremamente umano, ma purtroppo, nella stragrande maggioranza dei casi, non si adatta al corretto rapporto.

Il problema rappresentato dall’obesità non è solo di natura estetica. L’adipe viscerale in eccesso è causa di gravi patologie metaboliche come il diabete, una volta considerato una malattia senile oggi invece molto diffuso anche tra gli adolescenti. Questo rende necessaria un’incisiva campagna preventiva di informazione e di sensibilizzazione già a partire dall’età scolare. Poi, anche quando compare un problema che lo spinge ad andare dallo specialista diabetologo, il suo desiderio è quello della soluzione del problema stesso, ma la patologia diabetica è cronica, evolutiva, non soggetta a guarigione e lo specialista gli dovrà in coscienza dire che il suo problema non ha soluzioni miracolose e che per riuscire a stare meglio dovrà impegnarsi egli stesso nella cura della malattia.

L’abbandono di tradizioni alimentari consolidate a favore di un maggior consumo di cibi ad elevata densità energetica e la riduzione dell’attività fisica stanno contribuendo in modo rilevante allo sviluppo del diabete.

Il diabete  è una patologia cronica (di lunga durata) che si sviluppa quando l’organismo non riesce a produrre in quantità sufficiente insulina o non riesce a utilizzarla correttamente. L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas che favorisce l'assorbimento del glucosio (zucchero) dal sangue alle cellule del corpo, dove viene utilizzato per ricavarne energia. Quando l’insulina manca o non esplica la sua funzione correttamente, il glucosio rimane nel sangue. Ecco perché il diabete viene diagnosticato allorché sono riscontrati alti livelli di glucosio nel sangue.

Ci sono diverse tipologie di diabete , si differenziano per cause e per sintomi.

Il diabete mellito invece è il più diffuso e si differenzia in tre tipologie – tipo 1, tipo 2 e gestazionale –: in tutti i casi si verifica l’aumento del glucosio nel sangue, con la glicemia che diventa sempre più alta. Le cause di tutte le forme di diabete sono la predisposizione genetica, il sovrappeso e (più raro) l’assunzione prolungata di farmaci.
Il tipo 1, o diabete giovanile, colpisce i bambini e gli adolescenti ed è una patologia autoimmune in quanto il sistema immunitario attacca le cellule che producono insulina e le riduce. Il livello di insulina quindi non è mai sufficiente e la malattia è irreversibile. Le persone affette da questa forma di diabete devono assumere ogni giorno l'insulina per tenere sotto controllo i livelli ematici di glucosio. Senza insulina una persona con il diabete di tipo 1 mellito  non può sopravvivere. Con il trattamento quotidiano a base di insulina, con un’alimentazione e uno stile di vita sani e con l'automonitoraggio glicemico con un glucometro al proprio domicilio, le persone affette da diabete di tipo 1 possono condurre una vita regolare e sana.1
Il tipo 2 è il più comune, colpisce dopo i 40 anni e soprattutto le persone in sovrappeso. Può ‘agire’ in due modi, come insulino-resistenza (quando l’insulina non lavora bene) o come deficit di secrezione (quando l’insulina è prodotta in modo insufficiente). A differenza delle persone con diabete di tipo 1, le persone affette da diabete di tipo 2 non necessitano obbligatoriamente dell’assunzione di insulina per sopravvivere. Il trattamento principale prevede l’adozione di un piano alimentare sano, l’aumento dell’attività fisica, la gestione del peso corporeo .
Il gestazionale si presenta appunto durante la gravidanza, quando alcune sostanze favoriscono l’aumento della glicemia, e in genere scompare dopo la nascita del bambino senza conseguenze (se non una possibile predisposizione alla malattia).

Per le persone affette da questa patologia è molto importante essere seguite da un Nutrizionista , che le educhi ad una corretta alimentazione .

L'obiettivo principale è capire come mantenere un livello glicemico ottimale per far si che l'insulina venga secreta correttamente ogni qual volta si innalzi il livello di glucosio ematico, agendo in due direzioni: da un lato sul metabolismo delle proteine (costruendo muscolo) e sull'altro su quello dei grassi (diminuendone l'accumulo). Il pasto più importante in quest'ottica è la prima colazione , che deve essere fatta sempre (se la salto non faccio altro che peggiorare la condizione di resistenza insulinica presente) e in modo equilibrato, con frutta fresca di stagione, dei carboidrati integrali e una buona fonte proteica . La scelta dei soli cereali integrali da consumare a ogni pasto nell'arco della giornata (dalla pasta al pane, dalle fette biscottate al riso integrale) dovrà essere l'unica soluzione per gestire correttamente il metabolismo degli zuccheri; inoltre l'integrale contiene una quota di proteine maggiore rispetto al cereali raffinati e di conseguenza è in grado di gestire in modo più specifico, e lento, l'assorbimento degli zuccheri a livello del sangue, favorendo una maggiore sazietà e quindi una migliore gestione del peso corporeo. Altro aspetto fondamentale per permettere di attivare il metabolismo e migliorare la sensibilità insulinica è l'attività fisica svolta in modo costante e continuativo; è stato dimostrato che un miglioramento della sensibilità all'insulina potrebbe essere misurata dopo una singola sessione di esercizi sia in soggetti sani che in soggetti con obesità e diabete.

 

Francesco-Garritano

Dott. Francesco Garritano (biologo nutrizionista)

Direttore Scientifico rubrica NUTRIZIONE

info tel. 347-2481194 - email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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