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Arteriosclerosi e aterosclerosi: cosa sono?

Nutrizione
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L’arteriosclerosi e l’aterosclerosi a carico dell’endotelio vasale sono tra le patologie più comuni che colpiscono la società moderna

Ne avrete sicuramente già sentito parlare ma sapete realmente di cosa si tratta? Andiamo a descriverle in dettaglio.L’arteriosclerosi è un indurimento delle arterie, dovuto alla perdita di elasticità del vaso.

Arteriosclerosi e aterosclerosi: cosa sono?
Arteriosclerosi e aterosclerosi: cosa sono?

 

Essa si suddivide poi, in base all’avanzamento del danno, in tre sotto classificazioni, ovvero l’arteriosclerosi, con formazione di ateroma, la calcificazione della media di Monckeberg e l’arteriosclerosi di tipo iperplastico. Tra queste, l’evoluzione in aterosclerosi è senz’altro la più comune. L’aterosclerosi è la causa principale di alcune delle più importanti cause di morte quali sono l’infarto acuto del miocardio e l’ictus cerebrale. La lesione caratteristica di questa malattia è la placca ateromatosa, causata dalla disfunzione endoteliale, che si presenta inizialmente sotto forma di stria lipidica che poi evolve in placca fibrosa. In pratica, il danno endoteliale del vaso arterioso favorisce la penetrazione delle LDL che si accumulano nell’intima e che possono andare incontro a trasformazioni chimiche, come le ossidazioni, potenzialmente patogenetiche.

Tutto ciò induce il richiamo di monociti che penetrano anch’essi nell’intima e si trasformano dapprima in macrofagi e poi in cellule schiumose ripiene di lipidi. Quando queste ultime si trasformano in cellule in grado di produrre matrice extracellulare fibrosa la placca aterosclerotica evolve in placca fibrosa. I leucociti, le cellule endoteliali in presenza di LDL modificate e le piastrine attivate producono citochine infiammatorie e fattori di crescita che sembrano essere correlati alla funzione di stimolo sulle cellule muscolari lisce, mentre piastrine e fattori della coagulazione sono determinanti nell’evoluzione della lesione. Infatti, man mano che le strie lipidiche si ingrandiscono si possono originare microfratture a livello della superfice endoteliale. Le piastrine aderiscono alla zona danneggiata formando microtrombi e contribuendo al progresso del processo fibrotico. Le conseguenze più pericolose portate dall’evoluzione del processo aterosclerotico sono: la trombosi del vaso colpito; l’embolizzazione di frammenti della placca; formazione di aneurismi e coronaropatia.

L’iperlipidemia è il fattore di rischio primario per l’aterosclerosi. In particolare l’ipercolesterolemia con LDL> 190 mg/dL; HDL> 40-60 mg/dL hanno invece un ruolo protettivo. Oltre all’iperlipidemia, rientrano nei fattori di rischio primari l’ipertensione, il diabete e il fumo di sigaretta, che sono in grado di aumentare il rischio di eventi cardio- e cerebro- vascolari decine se non centinaia di volte! Tra i fattori di rischio secondari ad effetto pro-aterosclerotico meno ben definito vi sono: la lipoproteina(a), l’iperomocisteinemia, le alterazioni dei fattori di coagulazione, l’obesità, lo stress e alcune infezioni come quella dell’Helicobacter Pylori.  

 

Francesco-Garritano

Dott. Francesco Garritano (biologo nutrizionista)

Direttore Scientifico rubrica NUTRIZIONE

info tel. 347-2481194 - email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

https://www.facebook.com/francesco.garritano.71

 

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