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8 dicembre, oltre 6 milioni di italiani in viaggio per il Ponte

Italia
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Saranno oltre 6,1 milioni (rispetto ai 5,4 milioni del 2014) gli italiani in viaggio nei prossimi giorni, per il ponte dell'Immacolata, che dormiranno almeno 1 notte fuori casa per turismo, segnando un +12,9%. Il dato assoluto equivale al 10,1% della popolazione tra maggiorenni e minorenni.

E' quanto emerge dall’indagine svolta da Federalberghi con il supporto tecnico dell’istituto Acs Marketing solutions dal 25 novembre al 1° dicembre, intervistando con il sistema Cati (telefonico) 3.000 italiani maggiorenni rappresentativi di circa 50 milioni di consumatori dell’intera popolazione maggiorenne. Il 97,3%, pari a circa 6 milioni di italiani, rimarrà nel Bel Paese, mentre il 2,1%, pari a quasi 129 mila italiani, andrà all’estero, scegliendo per la quasi totalità le grandi capitali europee, evitando di conseguenza qualsiasi altra area ritenuta a rischio attentati. Saranno le località montane, quasi a voler rispettare la tradizione, quelle più frequentate durante questo ‘ponte’ dell’8 dicembre.

Il 36% (rispetto al 38,9% del 2014) di coloro che si muoveranno (pari a 2,2 milioni di italiani) le preferiranno ad altre mete. Il 31,8% (rispetto al 26,4% del 2014), pari a 1,95 milioni di italiani, andrà in località d’arte maggiori e minori, pur in presenza di un andamento disomogeneo. Il 12,1% (rispetto al 14,5% del 2014), pari a 742 mila italiani, si recherà in località di mare e un 4,8% (pari a 294 mila italiani) coglierà l’occasione per ritemprarsi in località lacuali. La casa di parenti o amici sarà la struttura prescelta dal 33,5% dei viaggiatori (rispetto al 30,1% del 2014), seguita dal 25,2% di chi andrà in albergo (rispetto al 25,9% del 2014) e dal 12,6% che si recherà in casa di proprietà. I bed & breakfast saranno scelti dall’8,2% dei viaggiatori, seguiti dai sempre più in auge rifugi alpini col 4,0% e dall’appartamento in affitto col 3,7% della domanda. I residence ospiteranno il 3,4%, gli agriturismo il 3,3% e i campeggi l’1,1%.

La spesa media pro-capite (comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti) si attesterà sui 267 euro (rispetto ai 262 euro del 2014, per un +1,9%), importo che genererà un giro d’affari lordo di 1,6 miliardi di euro rispetto agli 1,4 miliardi di euro del 2014, per un +14,3%. Per chi rimarrà in Italia la spesa media si attesterà sui 261 euro, mentre chi preferirà mete d’oltre confine la spesa media salirà a 693 euro. La durata media, inoltre, del soggiorno durante questo ‘ponte’ dell’8 dicembre, sarà di 2,6 notti trascorse fuori casa.

“E' un segnale di inequivocabile voglia di reagire -commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca- al clima di terrore che aleggia nel mondo intero, quello che emerge dai dati previsionali sui consumi turistici degli italiani per il ponte vacanziero dell’8 dicembre. Considerando infatti il momento di allerta -sottolinea Bocca- sia del livello di sicurezza sia di tenuta economica internazionale, poter contare su oltre il 10% della popolazione che può permettersi una seppur breve vacanza, approfittando della circostanza favorevole che il calendario ci riserva, è un raggio di sole in un cielo sicuramente ingombro di nuvole".

“L’indicazione principale che emerge dalla nostra indagine -evidenzia il presidente degli albergatori italiani- è di un turismo autarchico, con la quasi totalità dei vacanzieri che sceglierà il Bel Paese per trascorrere qualche giorno di svago e di riposo". “Il dato è importante -afferma- anche perché nella maggioranza dei Paesi europei l'8 dicembre non è un giorno festivo e, quindi, in questa occasione potremo contare solo su una parte di domanda internazionale, che tuttavia continua a indirizzare verso l’Italia flussi crescenti di clientela, aiutandoci a rafforzare il recupero del sistema ricettivo. Accogliamo, quindi, con grande soddisfazione questo risultato atteso e auspichiamo che possa essere un ottimo preludio alle ormai imminenti festività di fine anno”.

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