È in programma per domani, davanti al giudice del lavoro, l'udienza in Tribunale per il ricorso di Stefano Rho, il docente quarantenne di Bergamo licenziato (come una cinquantina d'altri tra insegnanti di ruolo e precari) per mendacio, ovvero per non aver dichiarato (all'atto della presa di servizio a scuola) di avere precedenti penali, legati a una causa chiusa undici anni fa, quando l'uomo era stato sorpreso dai carabinieri, in valle Brembana, a fare pipì (a notte fonda ma vicino a un lampione) in un cespuglio ai bordi di una strada deserta.
Per il fatto aveva pagato un'ammenda di 200 euro e non risultando dal casellario giudiziale e non essendo il precedente ostativo all'assunzione, non l'aveva dichiarato nel modulo fornito dalla scuola all'atto della presa di servizio. La vicenda ha sollevato molta attenzione e la solidarietà di colleghi e allievi per la sproporzione fra l'accaduto e le conseguenze professionali.