Ultimo dei vertici interalleati dove i leader delle potenze vincitrici della Seconda Guerra mondiale discuteranno e raggiungeranno accordi sulla gestione dell'immediato dopoguerra. Sono presenti il Presidente Truman per gli USA, Josif Stalin per la Russia e Winston Churchill per il Regno Unito.
Dal 17 luglio al 2 agosto 1945 le tre potenze vincitrici della seconda guerra mondiale si riunirono a Potsdam per decidere le sorti della Germania sconfitta. Churchill, Truman e Stalin si accordarono sulle modalità del processo di denazificazione che avrebbe dovuto liberare la Germania dalle eredità del regime nazista e rieducare il popolo tedesco alla democrazia. La Germania, ridotta entro i confini del 1937, sarebbe stata divisa in quattro zone, occupate da Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Unione Sovietica, mentre i territori al di là della linea Oder-Neiße sarebbero stati posti sotto l’amministrazione polacca.
Non si stipulò un trattato di pace, poiché si stabilì che esso avrebbe potuto essere firmato solo una volta che la Germania fosse stata denazificata e demilitarizzata; non si giunse a nessun accordo sul futuro della Germania e sulla possibilità di ricostituire un governo tedesco centralizzato. Gli accordi di Potsdam lasciarono quindi molte questioni irrisolte e posero le basi per la divisione del paese e per i problemi legati alla questione nazionale. Fino alla fine degli anni sessanta le numerose conferenze in cui le potenze vincitrici si riunirono per risolvere la questione della Germania e di Berlino si conclusero senza esito positivo e divennero uno dei principali momenti di scontro tra est e ovest.
Nel 1972, la firma del trattato di pace, favorita dalla politica di distensione tra i due stati tedeschi, rese definitiva la divisione della Germania e sancì l’esistenza delle due Repubbliche.