NIZZA: l’Isis rivendica la strage, dubbi degli inquirenti. 31 italiani ancora da rintracciare
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Abbiamo 608 visitatori e nessun utente online

Annunci - il Centro Tirreno
home-1-ads-pct

L’Isis rivendica la strage a Nizza, dubbi degli inquirenti. 31 italiani ancora da rintracciare

Mondo
Typography

La polizia arresta cinque persone. Ameno dieci bambini tra le vittime dell’attentato

L’Isis rivendica la strage di Nizza. «L’autore dell’operazione di Nizza in Francia è uno dei soldati dello Stato islamico.

NIZZA: l’Isis rivendica la strage, dubbi degli inquirenti. 31 italiani ancora da rintracciare
NIZZA: l’Isis rivendica la strage, dubbi degli inquirenti. 31 italiani ancora da rintracciare

 

Ha condotto questa operazione in risposta agli appelli a colpire la popolazione degli Stati della coalizione che combatte lo Stato islamico». La rivendicazione dell’attentato è giunta attraverso Amaq, l’agenzia di stampa del Califfato. Secondo fonti vicine alle indagini, citate dal quotidiano Le Figaro, gli inquirenti non hanno per ora trovato alcuna prova concreta che l’attentatore abbia dichiarato la sua adesione o giurato fedeltà al Califfo, come di solito fanno i terroristi prima di morire da martiri.

IL BILANCIO

Almeno 84 morti, tra cui dieci bambini e adolescenti, e duecento feriti, di cui una cinquantina ancora in pericolo di vita: la Francia fa i conti con una delle più sanguinarie tragedie della sua storia dopo gli attentati parigini dello scorso 13 novembre allo Stade Saint-Denis e nei locali del centro di Parigi. Un massacro che coinvolge anche tanti stranieri ed italiani. La polizia francese ha arrestato 5 persone. Lo ha reso noto l’emittente Europe 1. I fermi sono stati effettuati, hanno riferito fonti della polizia, tra le persone della “stretta cerchia” di conoscenze dell’attentatore. Venerdì era stata già fermata l’ex moglie dell’autore del massacro, Mohamed Lahouaiej Bouhlel, intorno alle 11:00 e, secondo il procuratore della Repubblica, Francois Molins, rimane in stato di arresto.

«I nemici colpiranno ancora ma non cederemo», garantisce il presidente Francois Hollande, che è volato in quella che è una delle più importanti stazioni balneari di Francia, tra le principali mete turistiche del mondo, per solidarizzare con i superstiti e le forze dell’ordine.

LA DINAMICA DELL’ATTENTATO

Sul camion bianco della morte sono stati ritrovati i documenti dell’attentatore, Mohamed Lahouaiej Bouhlel, franco-tunisino di 31 anni residente a Nizza, noto alla polizia per violenze e uso di armi, ma senza apparenti legami con il terrorismo. O almeno sconosciuto agli 007. «È un terrorista indubbiamente legato all’Islam radicale», ha detto infatti il premier Manuel Valls stasera in diretta su France 2, mentre il Paese ha decretato tre giorni di lutto nazionale durante i quali le bandiere saranno listate a lutto e la Torre Eiffel verrà invece illuminata con il tricolore bianco rosso e blu della bandiera nazionale.

GLI ITALIANI DISPERSI

Secondo il procuratore, Francois Molins, che è volato a Nizza per fare il punto della situazione, il bilancio delle vittime «è provvisorio» e «potrebbe essere rivisto al rialzo». «Faremo di tutto per accelerare l’identificazione», ha riferito. Poco prima, il presidente aveva detto che tra le vittime ci sono anche «tanti stranieri». Potrebbero esserci anche italiani. Fonti della Farnesina parlano al momento di tre connazionali feriti, di cui due gravi. Ma sono 31 gli italiani ancora da rintracciare. Tre funzionari della Farnesina sono giunti la notte scorsa nella città della Costa Azzurra e sono al lavoro per incrociare i nomi delle varie liste di italiani presenti nell’area.

Nella sua dichiarazione Molins ha riferito che l’attentatore era «da solo» alla guida del «camion frigorifero» che ha falciato quasi un centinaio di persone. Ieri sera per assistere ai fuochi d’artificio del 14 luglio sulla Promenade erano giunti in trentamila. Alle 21.34, il killer, che aveva ottenuto da poco una patente per i mezzi pesanti, arriva in bici nel posteggio in cui aveva lasciato il tir da 19 tonnellate noleggiato pochi giorni prima, l’11 luglio, presso l’agenzia `Via Location´ di Saint-Laurent-du-Var. Per l’uomo, sposato con tre figli, descritto come «instabile e depresso» dopo l’avvio della procedura di divorzio dalla moglie, è giunto il momento di avviare un’atroce missione di morte.

Secondo la tv M6, una volta giunto sul lungomare, avrebbe beffato i servizi di sicurezza fingendosi un fornitore di gelati. Ma la notizia non trova conferme ufficiali nella ricostruzione della procura. È l’inizio di una impietosa corsa di due chilometri durante la quale ha «schiacciato» e «massacrato», con la ferma «volontà di uccidere» - sono le parole di Hollande - chiunque trovasse sul suo cammino. Il viaggio finisce davanti all’Hotel Negresco, quando tre agenti replicano al fuoco dell’autista-killer. L’uomo si sposta nel sedile del passeggero, poi viene ucciso dai colpi degli agenti.

Nel camion vengono trovate «una pistola automatica calibro 7.65, un caricatore, delle cartucce, una seconda pistola finta, due repliche fittizie di fucili d’assalto, un kalashnikov e un M16, un telefono cellulare, una granata e diversi documenti». Anche se non è stato ancora rivendicato, l’attentato di Nizza corrisponde esattamente agli appelli di omicidio delle organizzazioni terroristiche islamiche diffusi sulle loro riviste” e sui media, ha puntualizzato Molins. Originario del nord-est della Tunisia, Mohamed Lahouaiej Bouhlel era noto alle autorità francesi «per minacce, violenze, furto ed era stato condannato il 24 marzo del 2016 ad una pena di 6 mesi di carcere per violenza volontaria commessa nel gennaio» dello stesso anno ma non fu mai segnalato per radicalizzazione. Non era neanche schedato con la `S´, l’elenco della polizia transalpina che indica gli individui a rischio.

fonte: lastampa.it