Riina assolto per la strage rapido 904: non fu lui a dare l'ordine
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Riina assolto per la strage rapido 904: non fu lui a dare l'ordine

Italia
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Non ordinò la strage del treno rapido 904 del 23 dicembre 1984 costata la vita a 16 passeggeri e il ferimento a 267 persone.

Con questa motivazione Totò Riina, unico imputato, è stato assolto dalla Corte d'Assise di Firenze, presieduta da Ettore Nicotra. Il boss non ha voluto assistere alla lettura della sentenza. "Poi mi faranno sapere... bene o male", aveva detto in videoconferenza dal carcere di Parma dove è detenuto in regime di 41bis, prima che i giudici si ritirassero in camera di consiglio. La Corte d'Assise ha dunque rigettato la richiesta di ergastolo del pubblico ministero Angela Pietroiusti. Secondo il pm quella del rapido 904 fu "la prima in Italia con modalità terroristiche", "il primo gravissimo episodio di quella strategia stragista" di Cosa Nostra, portata avanti dalla fazione dei corleonesi di Totò Riina collegata da "un filo ispiratore" alle stragi del 1992-93, nate come reazione dei boss corleonesi alle clamorose rivelazioni del pentito di mafia Tommaso Buscetta, a cui fece seguito la maxi ordinanza con gli arresti di centinaia di mafiosi su ordine del giudice istruttore Giovanni Falcone. Una "boiata pazzesca" secondo il difensore di Riina, Luca Cianferoni che nell'arringa ha rigettato le accuse definendo l'ex boss di Cosa Nostra "il parafulmine di ogni male.

Lui però - ha affermato Cianferoni - non può essere il parafulmine di tutti mali, per tacitare ogni altra interpretazione. A chi fa comodo Riina parafulmine? Lui di questo fatto è innocente". Il legale del boss ha poi puntato il dito contro la presunta trattativa Stato-mafia pronosticando che il processo di Palermo "finirà con un'altra assoluzione per Riina. Dire che c'è stata una trattativa tra il generale Mori e i Riina è un falso storico enorme. Ma una trattativa per cosa? Per farsi arrestare dai carabinieri? E' passata quell'antimafia lì, oggi c'è bisogno di una nuova antimafia, quella delle cooperative", ha affermato tra l'altro il legale. "La verità - ha aggiunto Cianferoni - è che la trattativa è un'invenzione, nata tra uno scontro tra servizi segreti a coloritura sinistrorsa contro servizi segreti a coloritura destrorsa, insomma De Gennaro contro Mori. E' evidente che è così".