La dichiarazione di Pacenza scatena la polemica. Solo false promesse?
Amantea. Sulla vicenda della Casa della Salute in Città, per la quale il Pd, tramite Enzo Giacco ha già dato per scontato che si farà, oggi è intervenuto il socio fondatore de la Calabria che vuoi, Robert e Aloisio.
"Nel leggere le dichiarazioni del segretario del Partito democratico di Amantea, Enzo Giacco, sulla questione della Casa della salute, io, personalmente, da cittadino Amanteano e da politico, mi sono sentito chiamare in causa",
ha riferito preliminarmente Aloisio. E ancora:
"Intanto, devo fare il mio plauso al vicesindaco Giovanni Battista Morelli, sia perché unitamente all'amministrazione comunale si sta prodigando per la realizzazione dell'opera, nonché per il completamento del Poliambulatorio, sia per essere stato, a differenza della maggioranza dei politici che ci rappresentano (a livello locale, provinciale, regionale e nazionale), molto più cauto e realista".
Nel senso che
"invece di esultare e gridare a gran voce ai quattro venti che la Casa della salute si farà, basandosi solo sulla scorta di quanto riferito dal palco dal delegato del presidente della Regione, Franco Pacenza, ha preferito essere cauto, limitandosi a dichiarare che ci sono delle possibilità, seppure flebili. Un atto dovuto, questo, a mio avviso, perché avendo a che fare con personaggi che amano i giochi di potere a discapito degli utenti (degli amanteani non gliene importa niente a nessuno, e la Casa della salute è solo una questione di opportunità), è bene attendere gli atti ufficiali, ad oggi ancora irreperibili".
Ma v'è dell'altro:
"Senza un documento ufficiale che dimostri come, effettivamente, il Piano del commissario ad acta Massimo Scura sia stato modificato, inserendo anche Amantea nella riorganizzazione, è bene restare ben saldi con i piedi per terra. E, a mio avviso, altrettanto dovrebbe fare anche il caro Segretario Giacco, prima di prendersi dei meriti, attenda l'evolversi della situazione, altrimenti si rischia di fare la fine dei cetraresi che, di punto in bianco, hanno dovuto restituire i reparti ospedalieri sottratti in precedenza ai paolani. La sanità, purtroppo, grazie al centrosinistra, è diventata solo un gioco di potere, viene accontentato il politico che fa più comodo e, intanto, degenti, medici, infermieri, fanno la spola sulla statale da un nosocomio all'altro".
Infine, un altro appunto al segretario del Pd locale va fatto.
"Vorrei, infine, ricordare a Giacco che nel mese di luglio aveva dato una sorta di ultimatum all'esecutivo Sabatino, affinché procedesse a risolvere tre grosse problematiche cittadine, e se ciò non fosse avvenuto alla fine di agosto, si sarebbe determinato. Ci aspettavamo una presa di posizione per la festa dell'Unità, ma la stessa, purtroppo, è ridotta contentino per i presunti potenti del Pd che vengono ad Amantea solo per fare incetta di consensi e gettare fumo negli occhi della gente, non certamente per discutere di problematiche locali. Ma, purtroppo, dobbiamo anche compatire questo povero ragazzo che non avendo la forza e la determinazione di tenere ben salde le redini di un partito (rimpiangiamo Pirillo che, almeno aveva alle spalle un europarlamentare), oggi composto da gente priva di esperienze e conoscenze, altro non può fare che chiamare la testa e stare zitto. Purtroppo, anche per la Casa della salute ha perso una buona occasione per tacere ed evitare di fare figuracce politiche. Anche perché se l'opera sarà realizzata, di sicuro non ne grazie all'anonimo Enzo Giacco, ma semmai alla maggioranza Sabatino (vice sindaco Morelli in primis). Intanto, noi, restiamo in attesa della determinazione del Segretario Giacco nei confronti dell'esecutivo".
Stefania Sapienza (il Quotidiano del Sud)