RENDE (COSENZA). Diritto allo studio e alla salute
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RENDE (COSENZA). Diritto allo studio e alla salute

Cosenza e Provincia
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Nota della Dott.ssa Anna Maria Spanò

RENDE (COSENZA). Diritto allo studio e alla salute
RENDE (COSENZA). Diritto allo studio e alla salute

 

Quando si parla di diritti calpestati molto spesso sono le stesse amministrazioni pubbliche a farlo, ma se, come in questo caso, le vittime sono dei bambini diventa ancora più inaccettabile, riprovevole e vergognoso.

Continua infatti l’odissea dei bambini delle scuole elementari e medie dell’Istituto Comprensivo di Contrada Linze a Saporito di Rende (Cs). Già i piccoli vivevano con rumori e disaggi per via della costruzione delle nuove aule, che hanno data di consegna 31 dicembre 2016, ma che in realtà non vi è certezza che sia veramente così, per non parlare che da una settimana circa non hanno più riscaldamento in classe.

Prima smentite, poi rassicurazioni ed infine bugie e verità nascoste hanno costretto i genitori almeno di alcune classi dei ragazzi più grandi a non mandare i figli a scuola, ma lunedi anche i genitori dei più piccoli hanno deciso di mobilitarsi. 

Inizialmente si parlava solo di tubi rotti del gas; poi l’arrivo a scuola come se fosse un regalo di natale da accogliere con gratitudine di sette stufette a fronte di più aule, dove comunque in primis non possono essere accese contemporaneamente ed in secondo luogo non a norma; poi la scoperta di un buco di 14000 euro in sospeso con Italgas, che rende il Comune di Rende moroso e a cui non si concede loro un nuovo allaccio. Le ultime notizie da parte dell’amministrazione comunale riferisce di pericolo rientrato in quanto è una questione burocratica di rateizzazione da concretizzare e dove poi l’Italgas potrà provvedere al nuovo impianto; ma bisogna portare pazienza almeno un mese e mezzo.

Premettendo che anche se fosse cosi, anche in questo caso, visto l’inverno alle porte come si possono mandare a scuola i nostri figli? Un mese e mezzo è inaccettabile, i piccoli devono recarsi a scuola nel frattempo con sciarpe e guanti? Dobbiamo tenerli a casa? Molti comunque i genitori che non credono che ci voglia tutto questo tempo e che sembra tanto una scusa per arrivare fino in primavera. Ma anche se fosse vero l’attesa non è troppo lunga?

I genitori sono disperati, i bambini infreddoliti ed il personale docente amaraggiato. La soluzione qualunque sia la verità non è facile ed i più penalizzati sono sempre i bambini, che sono obbligati all’istruzione, ma non a lamentarsi per i disaggi. 

Nel frattempo lunedi 21 novembre di mattina, i genitori dei piccoli studenti si recheranno a parlare nuovamente in Comune sperando di avere questa volte delle certe verità e non delle camuffate bugie e che la soluzione sia subito e non fra un mese e mezzo.

Dott.ssa Dott.ssa Anna Maria Spanò