Brindisi, lite tra bambini all'origine di un omicidio: arrestato latitante 29enne
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Brindisi, lite tra bambini all'origine di un omicidio: arrestato latitante 29enne

Italia
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Era ricercato per un omicidio e un tentato omicidio avvenuti lo scorso 1 novembre a Brindisi al termine di un litigio per futili motivi e da pochi giorni era tornato dall'estero, secondo gli inquirenti, per curare i propri interessi criminali. A.R., 29 anni, latitante, è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale della città pugliese.

I militari hanno fatto irruzione nell'appartamento di due favoreggiatori, anch'essi arrestati, trovando A.R. ancora in possesso della pistola Beretta che avrebbe usato per commettere l'omicidio. Fu un litigio tra bambini all'origine dell'omicidio di Cosimo Tedesco e del tentato omicidio di Luca Tedesco, padre e figlio, avvenuti in piazza Raffaello a Brindisi lo scorso 1 novembre, per i quali è stato arrestato il 29enne. Alle 12.30 del giorno dei Santi Cosimo Tedesco, in compagnia del figlio Luca, si recò a piazza Raffaello per chiarire quanto accaduto tra i bambini.

Ma il chiarimento finì con il ferimento di Cosimo, che morì in ospedale qualche ora dopo, e quello di Luca. Da quel momento, A.R. si era reso irreperibile unitamente al cognato A.P., ancora latitante. Parte della latitanza l'avrebbe trascorsa all'estero, in particolare in Spagna. Nel corso dell'operazione i carabinieri hanno fatto irruzione in un appartamento di San Vito dei Normanni, in via Padre Bronte.

Al momento dell'irruzione, il ricercato era in compagnia di due uomini, entrambi arrestati per favoreggiamento. Si tratta di G.P., 22 anni, di Carovigno, e C.R., 23, di San Vito dei Normanni, entrambi con precedenti. I due, oltre ad aver fornito la base logistica a A.R., hanno custodito un'Audi A6, rubata a Brindisi l'1 novembre 2014, che serviva al latitante per spostarsi nella provincia.

Nel corso delle perquisizioni eseguite nelle abitazioni dei due fiancheggiatori è stata trovata una pistola Beretta modello 84F calibro 9 corto, con sei colpi nel serbatoio e matricola abrasa, che dovrebbe essere la stessa usata dal 29enne per commettere l'omicidio. Quest'ultimo era destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Brindisi il 14 gennaio scorso, su richiesta della Procura della Repubblica. G.P. e C.R. sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.