Servizi, salute e addio alle app: la tecnologia che verra'
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Servizi, salute e addio alle app: la tecnologia che verra'

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#inTendenza Fjord, la design & innovation unit di Accenture Interactive, ha messo in campo 750 tra designer e sviluppatori per stilare il decalogo hi-tech

La tecnologia sta cambiando, e cambierà, il nostro futuro e questo è un dato di fatto. La domanda da farsi è come e in quale direzione. A questa domanda ha provato a rispondere Fjord, la design & innovation unit di Accenture Interactive, che ha messo in campo i suoi designer e sviluppatori, ben 750, che hanno stilato un decalogo.

Servizi, salute e addio alle app: la tecnologia che verra'
Servizi, salute e addio alle app: la tecnologia che verra'

 

Incominciamo con la tecnologia in “ascolto”, i cosiddetti Living Services: che si chiamino Siri o Alexa, rischieranno di conoscerci meglio del partner tanto da saper prevedere i nostri movimenti, desideri, bisogni e addirittura anticiparli? Se così sarà, si prenderanno cura di noi, trasformandosi in personal trainer, babysitter o badanti. Un mondo ai primi passi, ma che sta prendendo velocità.

Servizi e buone maniere, il punto duo discende direttamente dal precedente e non ha bisogno di spiegazioni: per permettere ai nuovi device di ascoltarci dobbiamo rilasciare loro un mondo di informazioni personalissime e la fiducia digitale va guadagnata. Per le aziende si apre la grande opportunità per coltivare un rapporto diretto con i singoli. Per gli individui la possibilità di una valorizzazione dei propri dati, scambiati con servizi.

B2WE, alias Business to working experience: “Perché le organizzazioni di successo investiranno nell’esperienza dei dipendenti e le aspettative ‘liquide’ si riverseranno nella vita lavorativa” spiegano da Fjord. Il che significherà da un lato una maggiore focalizzazione sugli obiettivi, dall’altro più spazio per lavori creativi, lasciando alle IA i lavori ripetitivi. Alle aziende il compito di creare sistemi improntati su funzionalità e responsabilizzazione.

La scomparsa delle App, o almeno delle App prima maniera. Si corre verso le app atomizzate come Spotify. Non più focalizzate su un brand ma piattaforme che forniscono un servizio. Insomma, non ha più senso farsi la propria app.

La democratizzazione del lusso passa attraverso la tecnologia, portando servizi altamente personalizzati e, fino a poco tempo fa appannaggio di pochi, a una più ampia platea. Dalla macchina con lo chaffeur, che oggi si chiama Uber, allo chef in casa con chefbooking o personalchef. E il lusso che fine fa? Fjord suggerisce di pensare a uno IOS platinum

Per i cittadini: “Con il Service design la pubblica amministrazione si avvicina”. La tecnologia diventa così al servizio del bene collettivo, Fjord ci segnala un esempio già attivo, iRights: “Iniziativa che delinea uno schema universale dei diritti digitali dei bambini e dei ragazzi incluso il diritto a modificare o cancellare i contenuti creati”

Salute la nuova ricchezza. Aumentano i dispositivi che aiutano le persone a monitorare il proprio stato di salute, sia in termini curativi sia preventivi; si pensa che nel giro di pochi anni il mercato di questi dispositivi crescerà del 600%. A questo si aggiunge la possibilità per gli utenti di ottenere sconti o premi da assicurazioni sanitarie o dalle aziende in cui lavorano in misura della loro capacità di osservare abitudini salutari controllate (e controllabili) tramite i loro wearable.

La realtà virtuale diventa Realtà. Secondo i ricercatori di Fjord il 2016 sarà l’anno dell’esplosione della realtà virtuale, reso possibile anche da un abbassamento dei suoi costi. Quindi l’Oculus entrerà a far parte della già abbondante tecnologia casalinga? Forse no, ma indubbiamente sarà il nuovo gadget per le attività ludiche di molti. Fjord guarda lontano e suggerisce anche un futuro di vacanze virtuali e persino di giornalismo immersivo …

Alla ricerca della semplicità. “Nell’era delle scelte illimitate, la semplicità è un’idea vincente”. Grande successo quindi per tutte le tecnologie che semplificano tali processi decisionali. Come Pocketbook che segnala all’utente le bollette in scadenza.

Verso il design doing, “Le aziende portano il design thinking nelle proprie strutture e passano all’azione”. Vedremo dunque aumentare i Chief Design Officer, figura ancora agli albori che unisce cultura e tecnologia. (Repubblica.it)