Un pacemaker con funzione di defibrillatore (Icd), in grado di riuscire a diagnosticare i parossismi di fibrillazione atriale e prevenire aritmie mortali, è stato impiantato, per la prima volta in Calabria, ad un paziente affetto da scompenso cardiaco, dovuto a disfunzione del ventricolo sinistro e ipertensione arteriosa, obeso, e con diversi accessi al pronto soccorso.
L'intervento di impianto è stato fatto da Antonio Curcio e dall'equipe di Elettrofisiologia e Cardiostimolazione dell'Università Magna Graecia di Catanzaro. Il trattamento innovativo è stato reso possibile grazie alla Cardiologia universitaria, guidata da Ciro Indolfi. Il defibrillatore impiantato ha una forma caratterizzata da bordi sottili e arrotondati che riduce la pressione sulla cute del 30%. Tale dispositivo, oltre a funzionare da defibrillatore nella prevenzione della morte cardiaca improvvisa è dotato di un nuova tecnologia che consente il riconoscimento in maniera affidabile degli episodi di fibrillazione atriale.