Reggio Calabria: Chiede mazzetta, fermato boss Cacciola
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Abbiamo 828 visitatori e nessun utente online

Annunci - il Centro Tirreno
home-1-ads-pct

Chiede mazzetta, fermato boss Cacciola

Reggio Calabria e Provincia
Typography

I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, insieme ai Cacciatori di Calabria, hanno sottoposto a fermo per estorsione aggravata dal metodo mafioso, Gregorio Cacciola, 57 anni, ritenuto elemento di spicco dell'omonima cosca di Rosarno.

 

Grazie ad intercettazioni ambientali e telefoniche e riprese video fatte dai militari del reparto operativo di Reggio e da quelli di Rosarno, è emerso che Cacciola avrebbe fatto richieste estorsive, sempre più consistenti, ai danni di un'azienda agricola di Candidoni. Le minacce, condotte con metodologia mafiosa e finalizzate al versamento della "mazzetta" nel periodo natalizio, avrebbero anche agevolato la cosca. Le vittime, per paura per la propria incolumità e l'integrità dei beni, non hanno collaborato con la Dda reggina che ha disposto il fermo. Gregorio Cacciola è lo zio paterno di Maria Concetta Cacciola, la testimone di giustizia morta il 20 agosto 2011 per ingestione di acido in circostanze ancora non del tutto chiarite.