Volley Femminile Serie C: seconda sconfitta consecutiva per la Volley Cosenza
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Volley Femminile Serie C: seconda sconfitta consecutiva per il Volley Cosenza

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Momento difficile per la Volley Cosenza. Per la Pallavolo Paola mattatrice la brasiliana Prissilla Cavalcante

Volley Femminile Serie C: seconda sconfitta consecutiva per il Volley Cosenza
Volley Femminile Serie C: seconda sconfitta consecutiva per il Volley Cosenza

 

Seconda trasferta consecutiva e seconda sconfitta per 3 a 0. Un momento difficile iniziato con l’infortunio di Alessandra Adamo, fondamentale negli schemi delle rossoblu, vuoto che ancora non si riesce a colmare. Questa sera mister Crispino ha sperimentato nuovi schemi, spostando inizialmente Filippelli da centrale a banda, nel ruolo che era di Adamo, insieme a De Simone, promuovendo centrale titolare la giovanissima Falzetta, con opposto Prezioso e nel ruolo di libero Gallo. Nonostante la ricezione in quattro, il modulo è da rivedere viste le difficoltà riscontrate nei primi due set. Già nel terzo set con Filippelli opposto, Napoli, subentrata dalla panchina a Prezioso, piuttosto in ombra questa sera, e la giovanissima Salvo libero al posto di Gallo, gli equilibri sono radicalmente cambiati tant’è che il set si è chiuso sul 26/24 contro i 25/12 e 25/9 dei primi due. La stessa Falzetta, vita la giovane età ed al cospetto di una formazione di livello superiore e davanti a tanti tifosi locali, questa sera ha avuto difficoltà ad entrare in partita ed è stata sostituita nel secondo set da Rugiero. L’utilizzazione da opposto di Filippelli crea poi una carenza al centro, dove bisogna preparare le nuove leve.

Ma al di là dei meriti e demeriti delle due squadre, la mattatrice della serata è stata la brasiliana Prissilla Cavalcante, che sia in battuta che in attacco ha pesato almeno per il cinquanta per cento della formazione della Pallavolo Paola. E qui viene da chiedersi ancora una volta come sia possibile che i regolamenti della pallavolo italiana consentano l’utilizzazione di atlete straniere professionistiche nei campionati dilettantistici di serie C. La Cavalcante, che di mestiere fa la giocatrice di pallavolo, potrebbe ben figurare in un campionato di B1 se non di A2, e invece regolamenti obsoleti e ottusi, le consentono di giocare in serie C e non in B o A. Per cui questa sera, come in altre occasioni, ci si ritrova un’atleta già matura, retribuita, che dalla mattina alla sera si allena in palestra affrontare ragazze che studiano o lavorano e si sacrificano per allenarsi la sera senza corrispettivo alcuno. O ancor peggio scontrarsi con giovanissime provenienti dai settori giovanili, che poche società, tra cui la Volley Cosenza, hanno il coraggio di far giocare. Che gusto ci sia ancora non è dato conoscere e ancora più grave è il fatto che la FIPAV si metta bistecche sugli occhi facendo finta di niente, alla faccia delle società che invece puntano a crescere con le giovani leve.

La serie C o la D dovrebbero essere la fucine delle giovani generazioni e delle campionesse del domani e invece, a causa di un regolamento ottuso e vecchio, diventano campionati dove far sdoganare o svernare straniere provenienti da campionati di serie A o B nei loro paesi. E’ vero che il regolamento prevede che queste atlete per poter essere utilizzate non devono aver giocato negli ultimi quattro anni nel loro paese di origine, ma come è noto al globo intero, ci sono realtà dove ottenere un certificato accomodante non è “mission impossible”. E questo lo sanno tutti e anche in federazione. Ma poiché siamo il paese della “cuccagna”, ogni “mission” diventa “possible”. Per la stessa brasiliana la We.Car. Crotone aveva presentato risorso dimostrando carte e foto alla mamo che la giocatrice aveva disputato un campionato in Brasile appena lo scorso anno, giocando però con il cognome del marito (cosa anch’essa “possible” in quei paesi). Esito del ricorso? “Tutto regolare” per la Federazione. Forse non si vuole scoperchiare un vaso che farebbe emergere fin troppe problematiche? Alle rimostranze nelle discussioni precampionato della Volley Cosenza, la risposta dei dirigenti federali nazionali è stata la trasmissione del regolamento e che il fenomeno è tipico solo in Calabria. Eh sì, nella Regione più povera d’Italia anzichè valorizzare i giovani nei campionati dilettantistici spendiamo soldi per vedere straniere “massacrare” (sportivamente parlando) ragazzine dall’altra parte del campo. E poi? Poi le squadre calabresi salgono in serie B, dove le straniere non possono più giocare, e fanno ridere i polli. Questo è successo nella pallavolo femminile in Calabria negli ultimi anni.

Grande merito va a quelle società invece che investono nelle giovani generazioni locali con la speranza che qualche ragazza calabrese abbia un motivo in più per rimanere nella nostra terra o possa spiccare il volo verso categorie superiori. Il lavoro che la Volley Cosenza ha chiesto ai tecnici Marco Crispino e Romy Rizzuto è proprio di lavorare sulle più giovani, Questa sera nel roaster rossoblu erano presenti ben tre under 16 e un’under 18, di cui due sempre in formazione. Il percorso è quello della crescita di queste ragazze e delle altre che bussano alla porta della prima squadra. I risultati arriveranno, magari più lentamente, ma non saranno il fuoco di una notte, ma dureranno anni. In questo momento di temporanea difficolta la dirigenza e gli appassionati saranno ancor più vicini alla squadra per riprendere un cammino fatto di risultati positivi anche in campo, solo provvisoriamente interrotti.

Il prossimo turno prevede una partita casalinga contro la We.Car. Crotone sabato sera alle ore 18,00. L’incontro si disputerà nel Palazzetto dello Sport di Quattromiglia (dietro la piscina comunale) a causa della provvisoria indisponibilità del palaferraro.