Uno smartphone consuma quasi 13 tonnellate d'acqua
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Abbiamo 686 visitatori e nessun utente online

Annunci - il Centro Tirreno
home-1-ads-pct

Uno smartphone consuma quasi 13 tonnellate d'acqua

Tecnologia-2
Typography

Scarpe, smartphone e t-shirt sono tra gli oggetti d'uso quotidiano con un'impronta ambientale tutt'altro che piccola.

Per produrre un telefono di ultima generazione servono quasi 13 tonnellate d'acqua, mentre per un paio di stivali ne servono almeno 14 e mezzo. A fornire un quadro dell'impatto sulle risorse del globo di oggetti d'uso comune è uno studio di Friends of the Earth, rete di organizzazioni ambientali di 74 Paesi. Basato su dati Trucost, lo studio 'Mind your step' invita l'industria globale a prestare attenzione non solo all'impronta di carbonio dei loro prodotti, ma anche ad altri fondamentali indicatori come il consumo di risorse idriche e di suolo.

Il rapporto indica infatti che per produrre un paio di stivali in pelle vengono impiegate 14,5 tonnellate d'acqua e 50 metri quadrati di suolo. Per uno smartphone servono quasi 13 tonnellate d'acqua e 18 metri quadrati di suolo. Per una t-shirt servono circa 4 tonnellate d'acqua mentre la superficie di suolo usata è poco più di 4 metri quadrati. Per una barretta di cioccolato serve quasi una tonnellata e mezzo d'acqua e più di 2,5 metri quadrati di suolo. Spesso, rileva lo studio, a fare la differenza sono gli imballaggi e la scelta delle materie prime. Nel settore dell'abbigliamento, ad esempio, circa il 20% del consumo di acqua e suolo è da addebitare ai materiali usati negli imballaggi. Percentuale che sale all'84% (riferito solo al suolo) per il settore dei giocattoli.