Belgio, primo caso al mondo eutanasia su minore. Cei: ''Adulti con licenza di uccidere''
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Belgio, primo caso al mondo eutanasia su minore. Cei: ''Adulti con licenza di uccidere''

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Il morto è un ragazzo di 17 anni che, secondo i dottori, "soffriva di dolori fisici insopportabili"

 

Belgio, primo caso al mondo eutanasia su minore. Cei: ''Adulti con licenza di uccidere''
Belgio, primo caso al mondo eutanasia su minore. Cei: ''Adulti con licenza di uccidere''

 

Farina, presidente Istituto Coscioni: "La volontà del familiare non prevalga su quella del minore". Englaro: "Se rispettata la legge, nulla da aggiungere". Binetti: "Com'è possibile che l'amore dei genitori non abbia vinto la sfida sulla morte?"PRIMO CASO di eutanasia su un minore in Belgio, e quindi nel mondo, perché il Paese è il primo e unico ad aver approvato nel 2014 una legge che lo consente. La notizia è stata data dal quotidiano fiammingo Het Nieuwsblad. "In silenzio e nella discrezione più assoluta - ha scritto il quotidiano - per la prima volta nel nostro Paese un minorenne è morto per eutanasia". Il ragazzo aveva 17 anni e, come ha specificato Wim Distelmans, direttore del Centro di controllo dell'eutanasia: "Soffriva di dolori fisici insopportabili. I dottori hanno usato dei sedativi per indurre il coma come parte del processo"

È la prima volta che in Belgio si chiede l'applicazione della legge del 2014, che consente ai genitori di scegliere la 'dolce morte' per i propri figli malati terminali, dopo averne fatto richiesta al medico curante, il quale deve sottoporre il caso e ricevere l'autorizzazione del 'Dipartimento di controllo federale e valutazione dell'eutanasia'. La legge specifica che anche il minore deve esprimere una forma di consenso. Il Belgio ha istituito una 'Commissione federale di controllo e valutazione dell'applicazione della legge sull'eutanasia', un organo presieduto dal professore Wim Distelmans, creato dai parlamentari belgi per assicurarsi che non si verifichino irregolarità. "Per fortuna ci sono pochissimi bambini che prendono in considerazione questa possibilità - ha dichiarato Distelmans - ma questo non significa che dobbiamo negare loro il diritto di una morte dignitosa".

Le reazioni in Italia. Sul caso è intervenuta Scienza e vita, l'associazione che collabora in modo organico con la Cei per i temi della bioetica. "Il diritto all'eutanasia del bambino, altro non significa che attribuire ad un adulto il potere di vita e di morte su un minorenne". "È solo la 'maschera' di una vera decisione, personale, libera e consapevole - spiega il giurista Alberto Gambino, presidente dell'associazione cattolica - in quanto non è concepibile che un minore sia capace di affrontare scelte a contenuto legale ed esistenziale così estreme". Questi segnali di morte che arrivano ci addolorano e ci preoccupano come cristiani, ma anche come persone", ammonisce il cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani.

"Anche i minori sono in grado di decidere", ribatte Mina Welby, vedova di Piergiorgio, il primo malato che, dopo una lettera al presidente della Repubblica, fu costretto a rivolgersi alla magistratura, attraverso un ricorso d'urgenza, per ottenere il distacco del respiratore artificiale. "La vita è sacra, va accolta sempre. "In Italia leggi condannano alla clandestinità", ribadisce Marco Cappato, dei Radicali italiani che aggiunge: "Il Belgio è il primo Paese al mondo a non girare la testa dall'altra parte di fronte alle condizioni di sofferenza insopportabile che possono colpire anche persone minori". "Che la volontà dei familiari non prevalga", avverte Maria Antonietta Coscioni. "Se rispettata la legge non c'è da discutere", taglia corto Beppino Englaro. "Com'è è possibile che non abbia vinto l'amore dei genitori sulla morte", è la riflessione di Paola Binetti.

"In Belgio - spiega Micaela Ghisleni, docente a contratto di bioetica al Politecnico di Torino - l'eutanasia è praticata per legge in presenza di due condizioni: deve esserci la cosiddetta 'situazione infernale' a livello clinico (stato di sofferenza fisica/morale tale da creare una condizione di indegnità esistenziale). E, da parte del soggetto, la volontà a volerla (volontà persistente, informata, autonoma)". "Questi i concetti in gioco - continua Ghisleni - dopodiché non sappiamo qual era lo stato clinico del ragazzo. Né se c'è stata una richiesta di sospensione delle cure (omissione). O di fare una iniezione letale (azione). Una differenza, questa, inesistente dal punto di vista della morale laica. Ma fondamentale in Italia dove la legge autorizza solo la sospensione delle cure, come nei casi Welby e Englaro".

Il ddl alla Camera. Alla Camera, commissioni congiunte Giustizia e Affari sociali, è in discussione il ddl sul 'fine vita', testo di legge di Sinistra italiana. Molti membri della Commissione sono per il no all'eutanasia. Sel, fa sapere il deputato Arturo Scotto, è favorevole ("Ma non all'estensione ai minori", precisa il capogruppo Sel). Anche il M5S - dopo l'esito di una votazione sul web alla quale hanno partecipato 20 mila cittadini - si è espresso a favore dell'eutanasia.

L'Olanda sulle orme del Belgio. Anche l'Olanda si sta incamminando sulla strada del Belgio: nel giugno del 2015 la Nvk, associazione di pediatri olandesi (nederlandse vereniging voor kindergeneeskunde) si era espressa favorevolmente circa l'estensione dell'eutanasia a minori al di sotto del dodicesimo anno di vita. Il limite di età, secondo la Nvk, dovrebbe essere abbassato in base a valutazioni specifiche circa le facoltà mentali dei pazienti

Fonte: Repubblica.it autore: Alberto Custodero