Farmaci… farmaci… e solo farmaci!!!
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Farmaci… farmaci… e solo farmaci!!!

Nutrizione
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Se ci fermiamo per un attimo a guardare le molte persone che si recano ogni giorno dal medico curante o nelle farmacie, ciò che noteremo saranno delle persone innervosite e preoccupate.



Farmaci… farmaci… e solo farmaci!!!
Farmaci… farmaci… e solo farmaci!!!

I loro pensieri sono rivolti al tempo che stanno perdendo in quel momento recandosi in questi posti, o magari ai soldi che spenderanno per curare l’ennesimo acciacco che gli è capitato, oppure alle tante cose che passano per la testa del tipo: “Speriamo che la mia situazione patologica si risolva in fretta”. L’unica consolazione diventa molto spesso per tali soggetti che, nonostante tutto, assumendo la cura farmacologica, si potrà recuperare la salute che in quel momento sta scappando di mano.

La filosofia di tutti è la paura di uno stop. La paura che una qualsiasi malattia possa essere di ostacolo al quotidiano e che rallenti le nostre giornate fa sì che, si accettino le cure farmacologiche che ci propongono. Sembra che un’ansia primordiale afferri le vite di tutti quei soggetti, che preferiscono una “compressina” ad una giornata di pausa all’insegna del completo relax (abbatimento dello stress). La colpa è di questa società eccessivamente veloce, di una scarsa prevenzione alimentare che ha diminuito, con l’introduzione di farmaci per ogni cosa, la possibilità dei vari organismi umani di avere un naturale recupero, ma anche di persone troppo abituate propria zona di confort. Paradossalmente non ci soffermiamo abbastanza a valutare se i tempi di recupero in assenza di farmaci siano realmente inferiori a quelli naturali, cosi come non ci interessa minimamente ascoltare chi ci dice che basterebbe della buona prevenzione per rafforzarzi e superare le difficoltà fisiche.

Prospettare alle persone che hanno delle malattie più serie, la possibilità che con un cambio di stile di vita non saranno schiavi più del farmaco, è una soddisfazione immensa. Un esempio è la signora X venuta nel mio studio con un farmaco per la tiroide. Lo stile di vita che la signora è riuscita a cambiare, fu esemplare: una buona colazione, l’attività fisica fatta con costanza, l’addio ai cibi confenzionati e a tutti i gli zuccheri semplici, avevano rapidamente fatto presa in lei. Dagli esami ematochimici positivi che seguirono in seguito al suo cambiamento, si iniziò a discutere di poter consultare tranquillamente l’endocrinologo per cominciare ad abbassare il dosaggio di tale farmaco.

Se le case farmaceutiche promuovono continuamente farmaci dai mille effetti collaterali ed i medici li prescrivono con una tale facilità, perché rinunciare a dei rimedi veloci ed immediati? Poi, chi se ne importa se il farmaco che ci abbassa il colesterolo poi ci farà venire il diabete o se, abusando di antibiotici o antiffiammatori per i raffreddori poi rischiamo di stare a letto con la polmonite per un po’ di sbalzi di temperatura ? Mangiare bene, muoversi, rilassarsi, dormire bene, idratarsi adeguatemente, consumare meno zuccheri semplici sono impensabili se i farmaci sono in grado di risolvere tutte le malattie. Ma sarà verò? Vi lascio riflettere!!!

 

Francesco-Garritano

Dott. Francesco Garritano (biologo nutrizionista)

Direttore Scientifico rubrica NUTRIZIONE

info tel. 347-2481194 - email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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