La vitalità di un popolo si riconosce dall'introduzione di neologismi nel suo vocabolario.

I neologismi spesso sono frutto di contaminazioni con altre civiltà che irrompono nel patrimonio identitario di un popolo attraverso la lingua. Questo processo iniziale comporta una vivacità e un fermento culturale che si traduce in forme di apertura che liberano da occlusi condizionamenti la civiltà che ne usufruisce. I processi osmotici che si instaurano tra due o più popoli sono sintomatici di una globale vivacità che si traduce nella coniazione di un apparato di neologismi speculare rispetto alla progressista vitalità di cui beneficia il popolo in questione. I neologismi a loro volta sono di sprone all'impianto immaginifico che tende a insinuarsi e a permeare quella collettività sottoposta a costanti stimoli dall'esterno che finisce con l'elaborare una nuova visione del mondo.
L'inganno però é in agguato. I neologismi coniano e forgiano sul piano dell'inconscio in chiave profetica ciò che é sul punto di evidenziarsi, e come una lama a doppio taglio spingono nella tempesta quelle culture che vacillano su un impianto identitario non solido. La burrasca divora e fagocita sbalestrando e frustrando ciò che si piega al vento, la nave senza timoniere.
Nella società odierna in cui gli imprinting esterni sono pressanti e le comunicazioni rapide, il rischio di un disorientamento é dietro l'angolo. Creiamo la nostra realtà attraverso il suono e nuclei di suoni conpongono l'alfabeto del linguaggio, ciò é comune a tutte le culture. Il potere alchemico delle parole oggi rischia di essere trascinato e spazzato via dalla sopraggiunta cultura utilitaristica che non considera l'essere e detronizza la sostanza. Fondamentale é pertanto rinforzare ciò di cui si compone la cultura di base, in modo tale che ogni forza esercitata dall'eterno non sia vista come un'imposizione coercitiva, ma la risposta naturale a un processo messo in moto spontaneamente che spiana gli orizzonti verso nuovi lidi.
Al di là di tutto questo i neologismi riflettono la negatività del mondo che si esprime attraverso la cacofonia di cui si compongono. I neologismi che affondano in questa cruda realtà sono specchio del malessere che, in un circolo vizioso, genererà una malsana società di stimolo alla violenza e alla sopraffazione, in virtù del principio vitale della parola che alberga nell'embrione del suono e la fa essere genitrice di ogni forma vivente. La parola crea e la parola distrugge in un viaggio all'incontrario che si oscura nella notte senza più il sogno dell'alba.