Lo stupro e la profanazione di un popolo
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Abbiamo 642 visitatori e nessun utente online

Annunci - il Centro Tirreno
home-1-ads-pct

Lo stupro e la profanazione di un popolo

l'Opinione
Typography

Gli spazi chiusi, interni, appartati nell'immaginario di un popolo assumono un connotato sacro.

Lo stupro e la profanazione di un popolo
Lo stupro e la profanazione di un popolo

L'utero di una donna e' il luogo piu' intimo di una casa e raccoglie l'anima di un popolo.. L'utero in quanto tale svolge la doppia funzione di accogliere ed espellere. E' il terreno fertile di una societa' ', delle civilta' piu' antiche matriarali, il loro centro pulsante.. L'utero e' la sede del germoglio che narra al suo internoi infinite storie. E' il luogo dell'antetempore che si cala nella storia assumendo i colori e le sfumature della civilta' di appartenenza. Conseguentemente la donna e' colei che trasferisce i connotati di un popolo ai figli dell'intera societa' e ha una funzione pilastriale. La violenza perpetrata su una donna attraverso lo stupro passa attraverso vari canali interpretativi. All'interno della stessa comunita,' tra indiidui appartenenti alla stessa comunita', lo stupro esprime un istintuale desiderio di possesso riconducibile alla cultura maschilista di rivendicazione della propria supremazia.

La donna e' un oggetto che non va conquistato attraverso un codice comportamentale che poggi su radici etiche, bensi' e' un oggetto comune da prendere e dominare con la forza. La societa' occidentale attraverso il caos che sta attraversando invia ai giovani messaggi sbagliati che hanno dure ripercussioni sulla soggettiva autostima. La violenza sulle donne e' il frutto di un assetto socioculturale precario e squilibrato in termini di diritti e doveri. Una societa'che non ha cura della formazione culturale dei suoi individui, determina l'affiorare del bagaglio istintuale che l'uomo nei cicli epocali si e' sforzato di controllare. Stiamo retrocedendo alla cultura primitiva. Oggi i bisogni materiali causano comportamenti impulsivi e compulsivi da contrastare attraverso il recupero di un sensato spirito etico che passi attraverso la riaffermazione della popria identita'. L'identita' determina ordine e una societa' ordinata e' libera e salva da ogni aggressione esterna.

L'immigrato che stupra una donna del Paese che lo ha accolto e' colui che sente di poter approfittare del disordine sociocuturale che nella nuova terra ha trovato, per affermare i suoi diritti di supremazia. Non uno ma tanti stupri osserviamo, effettuati da immigrati venuti qui in Italia con lo spirito di invadere e distruggere la cultura indigena per trapiantare la loro identita'.. E' quindi un errore macroscopico attribuire lo stesso giudizio negativo agli stupri commessi dai nostri connazionali e a quelli degli Africani da noi ospitati. Il disprezzo di una razza verso l'altra passa attraverso gli stupri che offendono barbaramente la dignita' di un popolo e il seme culturale che contiene. E' la profanazione della donna, che obbedisce a un disegno ben preciso di invasione e sostituzione del popolo occupato.



Ippolita Sicoli

Dott.ssa Ippolita Sicoli

(Specializzata in Antropologia, Eziologia, Mitologia e Discipline Esoteriche)

LA FINESTRA SULLO SPIRITO

https://www.facebook.com/ippolita.sicoli

 

Libri scritti da Ippolita Sicoli:
Il canto di Yvion Storie di pecore e maghi Nel ventre della luce Il solco nella pietra