Cile: vulcano Calbuco, seconda eruzione durante la notte
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Cile: vulcano Calbuco, seconda eruzione durante la notte

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Una seconda eruzione del vulcano Calbuco, più intensa e lunga di quella registrata ieri pomeriggio, è tornata a scuotere il sud del Cile la notte scorsa, e le autorità mantengono l'allerta rossa nella regione.

Secondo il Servizio nazionale di geologia e miniere (Sernageomin) la seconda eruzione è iniziata intorno all'una del mattino (le 6.00 in Italia) e si mantiene tuttora attiva, dopo aver raggiunto il suo massimo livello di intensità alle 3.30 (le 8.30 in Italia). Rodrigo Alvarez Seguel, direttore del Sernageomin, ha detto che questa seconda scossa "ha avuto un'energia maggiore" della prima, registrata ieri intorno alle 18.00 (le 23.00 in Italia), ed è stata più lunga, tanto che durante la notte le autorità hanno informato la popolazione che non vi era stata una terza scossa - come indicavano alcune fonti locali - ma che la seconda non era ancora finita. Il Sernageomin mantiene un'area di restrizione di 20 chilometri intorno al cratere del Calbuco, e ha annunciato un primo sorvolo di monitoraggio del vulcano per le 8.00 di oggi (le 13.00 in Italia). In attività dopo 42 anni - Allerta, evacuazione, stato d'eccezione.

L'improvvisa eruzione ieri sera del vulcano Calbuco ha scosso il sud del Cile mettendo in allarme anche la vicina Bariloche, in territorio argentino. Nella nota località turistica della Patagonia le autorità hanno chiuso l'aeroporto e chiesto agli abitanti di non uscire nella misura del possibile dalle abitazioni. Il Calbuco ('acqua azzurra' nella lingua dei mapuches) ha un'altitudine di 2 mila metri e si trova mille chilometri a sud di Santiago, tra i comuni di Puerto Montt e Puerto Varas, in un'area che i cileni chiamano la 'regione dei laghi'. Viene considerato come il terzo più pericoloso tra i 90 vulcani che si trovano nel Paese. Il violento risveglio del Calbuco ha comunque sorpreso gli abitanti della zona, visto che era dal 1972 che non entrava in fase di eruzione. Dal cratere si è subito alzato un lungo pennacchio. In attesa di visitare l'area, la presidente Michelle Bachelet ha quindi chiesto alla popolazione "di seguire le istruzioni del governo. Abbiamo preso tutte le misure necessarie", ha assicurato, senza escludere la possibilità per le prossime ore di "un deflusso della lava".

Il governo ha tra l'altro disposto l'evacuazione di circa 4 mila persone dell'area di Ensenada, oltre a ordinare lo stato d'eccezione in tre comuni della zona minacciata dall'eruzione. C'è d'altra parte il rischio che l'imponente pennacchio - alto 17 chilometri secondo alcuni media - possa improvvisamente "crollare sprigionando così materiali piroclastici" (composti da gas e frammenti di roccia), ha ricordato il ministro dell'Interno, Rodrigo Penailillo. Lo spettacolare pennacchio si è gradualmente spostato spinto dal vento oltre la cordigliera delle Ande, 'entrando' sul territorio argentino fino a località lontane un centinaio di chilometri quali Bariloche e Villa La Angostura. Nella notte, le particelle delle vulcaniche sono iniziate a cadere facendo scattare l'emergenza. Qualche ora prima le autorità avevano chiuso gli aeroporti e le scuole