Indonesia, l'aereo malese precipitato non era autorizzato al volo
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Abbiamo 278 visitatori e nessun utente online

Annunci - il Centro Tirreno
home-1-ads-pct

Mondo
Typography

Il volo QZ8501 della compagnia aerea AirAsia scomparso lo scorso 28 dicembre nel Mar di Giava con 162 persone a bordo, non era autorizzato a volare lungo la rotta Surabaya-Singapore.

Lo ha detto il portavoce del ministero dei Trasporti indonesiani J.A. Barata, spiegando che la compagnia aveva il permesso di servire la rotta solo il lunedì, il martedì, il giovedì e il sabato. L'Airbus A320-200 è invece precipitato domenica a metà di un volo di due ore tra Surabaya, la seconda città più grande dell'Indonesia, e Singapore. In seguito alla violazione, l'Autorità dell'aviazione civile ha proibito alla compagnia AirAsia di volare sulla stessa rotta. Il divieto, entrato in vigore il 2 gennaio, resterà attivo fino al termine delle indagini.

Non è infatti chiaro, scrive il Guardian, come l'aereo abbia fatto a decollare senza la necessaria autorizzazione. Intanto sono almeno 30 i corpi recuperati dal luogo dell'incidente, al largo dell'isola del Borneo. Individuate le due parti dell'aereo - Le navi indonesiane hanno individuato nel mar di Giava due grandi parti dell'aereo. Lo fa sapere Bambang Sulistyo, capo dell'Agenzia nazionale indonesiana per le ricerche e i soccorsi. Gli oggetti, quello più grande misura circa 10 metri per cinque, si trovano l'uno vicino all'altro ad una profondità di 30 metri.