Bari, muore dopo fecondazione assistita: aperta inchiesta
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Abbiamo 499 visitatori e nessun utente online

Annunci - il Centro Tirreno
home-1-ads-pct

Bari, muore dopo fecondazione assistita: aperta inchiesta

Italia
Typography

Una donna di 38 anni, A.A., residente a Bitritto, in provincia di Bari, è morta ieri mattina nell'ospedale 'Iaia' di Conversano durante una procedura di inseminazione artificiale nel centro di procreazione medicalmente assistita gestito dalla Asl.

I carabinieri e la pm della Procura Luciana Silvestris hanno avviato un'inchiesta. Sono state sequestrate le cartelle cliniche ed è stata disposta l'autopsia. La donna era stata sottoposta a una iperstimolazione per produrre ovociti. E' possibile che abbia avuto un problema cardiaco. La struttura, che non dispone di un reparto di Rianimazione, ha chiesto l'intervento di cardiologa e anestesista ma ormai era troppo tardi.

La direzione generale della Asl ha avviato una indagine interna e i Carabinieri hanno già acquisito la cartella clinica. Il manager Asl, Vito Montanaro, ha costituito una commissione di indagine composta dal medico legale dell'azienda, dal direttore del Dipartimento di cardiologia e da un anestesista esterno esperto di pratiche di Procreazione medicalmente assistita.