Cenere vulcanica, sospesa raccolta degli agrumi in Sicilia e Calabria. Allarme produttori
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Cenere vulcanica, sospesa raccolta degli agrumi in Sicilia e Calabria. Allarme produttori

Italia
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La cenere vulcanica diffusa abbondantemente dall’Etna in questi giorni ha portato alla sospensione della raccolta degli agrumi in via precauzionale».

Le minuscole particelle di minerale, espulse dal vulcano, hanno ricoperto migliaia di piante di arance, mandarini e limoni. Trascorsi alcuni giorni dall’eruzione più imponente, i produttori hanno deciso di lasciare per 48 ore i frutti appesi agli alberi. “Non si tratta di uno sciopero, spiega Coldiretti, ma di un fermo dovuto alla presenza di un velo sottile di polvere nera, che si riesce ad avvertire con il passaggio delle dita e che può causare danni al raccolto.

In particolare una volta che i frutti vengono ammucchiati all’interno delle cassette. Si crea una bruciatura della parte esterna dell’agrume, causata dalla fuoriuscita dell’olio essenziale Con la raccolta sospesa adesso ci sarà da capire se le particelle riusciranno ad andare via da sole.

Una soluzione potrebbe la pioggia che, lavando gli alberi, toglierebbe la cenere dai frutti. A essere colpiti da questo problema sono le zone di Catania e della piana di Gioia Tauro. In questo territorio, coltivato ad agrumi e ulivi, la cenere avrebbe bloccato il processo di maturazione di alcuni frutti mentre altri già maturi presenterebbero delle macchie nere che potrebbero indurre i consumatori a non acquistare, con un indubbio riflesso negativo sul mercato.

La situazione – sostiene la Coldiretti – sta creando anche problemi di competitività agli agrumi che rappresentano uno dei beni economici più importanti del territorio. La Coldiretti ricorda peraltro che è un evento calamitoso, non assicurabile e quindi è necessario predisporre tutti gli atti idonei, affinché, possa essere riconosciuta la calamità.