Omicidio Garlasco, l'ultimo verdetto. Stasi rischia il carcere
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Abbiamo 828 visitatori e nessun utente online

Annunci - il Centro Tirreno
home-1-ads-pct

Omicidio Garlasco, l'ultimo verdetto. Stasi rischia il carcere

Italia
Typography

L'attesa lunga otto anni sta per finire, per Alberto Stasi, accusato dell'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, potrebbe arrivare il verdetto definitivo.

Alla fine di un lungo percorso giudiziario - due volte assolto, poi condannato a 16 anni nell'appello 'bis' deciso dalla Suprema Corte - per l'imputato, oggi 31enne commercialista in cerca di lavoro, si potrebbe chiudere uno dei processi indiziari più controversi. Davanti ai giudici della quinta sezione della Cassazione si discuterà la sentenza emessa dai giudici di Milano lo scorso 17 dicembre con cui hanno condannato Stasi a 16 anni di carcere. Un verdetto contro cui ha fatto ricorso la difesa dell'imputato - chiedendo l'annullamento senza rinvio - e la procura generale che chiede invece venga riconosciuta l'aggravante della crudeltà e quindi una condanna maggiore.

Stasi non sarà in aula, così come la famiglia Poggi che attenderà il verdetto nella villetta di via Pascoli a Garlasco, in provincia di Pavia, dove Chiara è stata uccisa il 13 agosto 2007. "Un po' agitato, ma fiducioso che in Cassazione emerga la verità", le parole di Alberto. Concetto identico per Rita Poggi, mamma della vittima, che da tempo non crede più all'innocenza dell'imputato. Verità è la parola che unisce chi siede ai due lati opposti di una storia che continua a dividere l'opinione pubblica. La Cassazione potrebbe confermare la sentenza e per Stasi si aprirebbero le porte del carcere; potrebbe decidere di accogliere la richiesta dell'accusa (si aprirebbe a Milano un nuovo processo contro Alberto); potrebbe nuovamente capovolgere la sentenza e mettere fine, per sempre, all'incubo giudiziario di Stasi.