ROMA, crollo palazzina: morte madre e figlia trovate vicine in soggiorno
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ROMA, crollo palazzina: morte madre e figlia

Italia
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I corpi individuati tra le macerie dai vigili del fuoco

 

ROMA, crollo palazzina: morte madre e figlia trovate vicine in soggiorno
ROMA, crollo palazzina: morte madre e figlia trovate vicine in soggiorno

 

 

Crollo palazzina Roma: vittime trovate vicine in soggiorno Una fuga di gas tra le ipotesi dell'esplosione che ha interessato anche due palazzine vicine. La procura di Roma ha avviato un'inchiesta per disastro colposo

Debora e Aurora, mamma e figlia morte ieri nel crollo della palazzina ad Acilia, alla periferia sud di Roma, sono state ritrovate l'una accanto all'altra nell'area del soggiorno dell'abitazione andata distrutta. Lo si apprende da fonti dei vigili del fuoco che sono ancora al lavoro sul posto. "Sono state travolte dalle macerie, è stato molto difficile riuscire ad individuarle", ha detto il funzionario che ieri ha coordinato le operazioni di soccorso, Luigi Liolli. "La situazione - ha continuato - è estremamente complessa e ricostruire quanto accaduto non sarà semplice. Al momento attuale non si può dire cosa ha provocato l'esplosione. Sicuramente ci saranno altri sopralluoghi nei prossimi giorni" da parte dei periti del tribunale che già oggi hanno effettuato un primo sopralluogo in via Giacomo della Marca.

Venerdì, al policlinico di Tor Vergata, si svolgeranno le autopsie sui corpi delle vittime - madre e figlia di 8 anni - del crollo della palazzina ad Acilia, nel quadrante sud di Roma. A disporle è stato il pm Mario Palazzi, titolare degli accertamenti. Il magistrato ha anche affidato a due ingegneri esperti in crolli l'incarico di stabilire le cause della tragedia. Il pm Palazzi, che procede contro ignoti per disastro colposo e omicidio colposo, ha deciso di acquisire le planimetrie dell'edificio per comprendere meglio la dislocazione degli appartamenti. La deflagrazione, ad un primo esame delle macerie potrebbe essere avvenuta nell'ala della palazzina dove si trovano uno studio dentistico, chiuso al momento dello scoppio, ed un appartamento abitato da cingalesi, assenti quando c'è stata la deflagrazione.

Al momento l'ipotesi più accreditata rimane quella della fuga di gas che potrebbe essere stata provocata da alcune bombole che si trovavano al pian terreno dello stabile. A causa della deflagrazione sono rimaste danneggiate anche le facciate di edifici circostanti.