Sabato 28 Maggio, presso il Palazzo S. Antonio di Montalto Uffugo è stata inaugurata la mostra fotografica “Biodiversità in Mostra“ realizzata dal Comitato Italiano per la Protezione degli uccelli rapaci (CIPR), nell’ambito di un programma di collaborazione con il Comune di Montalto ed il Parco Nazionale della Sila. La mostra rimarrà a Montalto fino al 25 Giugno per poi essere ospitata al Centro visite del Cupone nel Parco Nazionale della Sila.
Alla manifestazione hanno partecipato il consigliere regionale On. Mauro D’Acri che ha ribadito che la comunicazione della biodiversità dovrebbe essere orientata verso Enti istituzioni locali e regionali per facilitare la comprensione dei processi naturali e l’adozione di comportamenti coerenti, formare persone in grado di tenere conto dei limiti delle risorse naturali, superando la cultura del consumo irresponsabile. Il Sindaco Pietro Caracciolo e l’assessore alla cultura Emilio D’Acri felici di avere ospitato l’iniziativa e pronti a continuare con manifestazioni a favore della tutela dell’Ambiente. Il Rettore dell’Università della Calabria Prof. Gino Mirocle Crisci ha sottolineato l’esigenza di sensibilizzare tutti i cittadini al valore della biodiversità e far conoscere il ruolo strategico rivestito dal territorio. In oltre 30 grandi pannelli, si articolano i 151 scatti con cui ricercatori e appassionati di natura mettono in evidenza ecosistemi, fauna e vegetazione particolarmente suggestivi della Calabria, con le immagini di animali sorpresi dallo scatto della macchina fotografica o del mutare dei paesaggi attraverso le stagioni.
I tre parchi nazionali calabresi, la Catena Costiera, la riserva di Tarsia, i fondali marini di Capo Rizzuto e di Soverato, disegnano il profilo ambientale e le realtà ecologiche del nostro territorio attraverso immagini che non hanno bisogno di commento per l’incanto che suscitano nell’osservatore.
L’Italia ospita un vero e proprio patrimonio di Natura: dentro i nostri confini vivono oltre 57 mila specie animali, più di un terzo cioè dell’intera fauna europea, e 9 mila specie di piante, muschi e licheni, ovvero la metà delle specie vegetali del continente. Per numero assoluto di specie floreali, inoltre, siamo i primi in Europa. L’86% della fauna italiana è terrestre o d’acqua dolce, il restante 14% marino. I più diffusi tra gli animali sono gli insetti, che da soli rappresentano circa i due terzi della fauna italiana. Tra animali e vegetali, ben 5 mila sono i casi di endemismo, ovvero specie che si trovano esclusivamente sul territorio italiano. Per queste specie l’Italia ha una responsabilità maggiore: se perderemo queste specie sarà il mondo intero a perderle!
Eppure la biodiversità italiana è seriamente minacciata e rischia di essere perduta per sempre, senza rimedio. Attualmente sono a rischio estinzione: il 68% dei vertebrati terrestri, il 66% degli uccelli, il 64% dei mammiferi, il 76% degli anfibi, il 69% dei rettili e addirittura l’88% dei pesci d’acqua dolce. La situazione non va meglio per la flora vascolare (15%) e le piante inferiori (40%) ovvero alghe, funghi, licheni, muschi, felci.
I nostri ecosistemi subiscono sempre più l’aggressione impattante delle attività antropiche dirette ed indirette. Molti ambienti naturali sono stati modificati e a volte distrutti dalla frammentazione che ne ha deteriorato la qualità. Ne sono la causa infrastrutture, espansione di attività industriali e agricole intensive, lo sfruttamento delle risorse non rinnovabili e, più in generale, il consumo del suolo. Impatto, quest’ultimo, aggravato dai cambiamenti climatici già in atto. Questa pressione crescente mette a rischio anche numerose specie animali, vittime del degrado del loro ambiente, della caccia, del traffico illegale.